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I quesiti oggetto del prossimo Referendum del 12/12 giugno attengono a questioni di importanza primaria non solo per l’oggi ma soprattutto per il domani.
Vogliamo in buona sostanza sottolineare che con il voto gli elettori devono essere coscienti che sceglieranno non solo per loro ma anche per i loro figli ed il loro nipoti.
I cittadini sono chiamati a decidere, infatti, se il futuro energetico italiano debba avvenire attraverso l’uso delle centrali nucleari o attraverso forme di energia pulita; sono chiamati a decidere se l’acqua deve rimanere un bene pubblico o se invece diventerà patrimonio in mani di privati ed ancora con il voto del 12\13 giugno si deciderà anche sul legittimo impedimento; cioè c’è in discussione anche il primato della giustizia e l’abbattimento di privilegi per le massime Autorità istituzionali (Presidente del Consiglio e Ministri). E’ questo quello che vogliamo?
Non è un caso se addirittura la comunità cattolica è scesa in campo e, senza indugio alcuno, ha pubblicamente avvertito dei rischi che corre l’Italia.
In questo senso abbiamo apprezzato moltissimo il monito che in questi giorni ha espresso il Vescovo di Locri Giuseppe Fiorini Morosini il quale invitando i fedeli a votare per i referendum sull’acqua si è schierato apertamente per il SI al referendum, sostenendo che «Quando in gioco è la difesa del bene comune nessuno può starsene in disparte a guardare, tanto meno la Chiesa».. Il presule, in un momento in cui i «beni comuni», diritti naturali dell’uomo, vengono messi in pericolo, è sceso in campo schierandosi a difesa del primo e più importante di questi beni universali: l’acqua.
Morosini ha inviato un messaggio alla comunità ecclesiale per stimolare i cittadini tutti a votare contro il tentativo di privatizzare la gestione dell’acqua, bene prezioso del quale l’uomo non può essere defraudato. Per questo vogliamo anche noi invitare i cittadini, reggini – uomini e donne – che è essenziale questa volta recarsi a votare ed ovviamente a votare 4 SI riportando le stesse parole che ha usato il Vescovo di Locri.
Si tratta – come benissimo ha spiegato il Vescovo – “di difendere il bene comune. L’acqua non può essere trattata, come qualcuno intenderebbe fare, come incredibile fonte di guadagno, come un semplice prodotto di mercato. Occorre sconfiggere i falsi alibi dietro cui si nascondono i fautori della privatizzazione. Non possiamo permettere – ammonisce Morosini – che sia il privato a gestirla. Se questo dovesse accadere i finirà come la benzina, con rincari sempre più forti».
Così ed allo stesso modo anche noi diciamo che tutti dobbiamo andare a votare e soprattutto dobbiamo votare sì, per tutti i 4 quesiti. E’ un’occasione unica ed irripetibile per scegliere il futuro dell’Italia e degli italiani.
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