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Giovedì 13 dicembre alle ore 11.00 al Teatro Politeama Siracusa (corso Garibaldi 165, Reggio Calabria) si svolgerà la conferenza stampa di presentazione della prima annualità di “Confini”, il programma internazionale delle arti visive del Mediterraneo, finanziato nell’ambito del Por Calabria linea di Intervento 5.2.2.4 – Azione per lo sviluppo dell’Arte Contemporanea. Promotrice del festival è la Fondazione Horcynus Orca, in ATS con Reves Aisb (la più importante rete europea dell’economia sociale presente in 12 nazioni), Fondazione di Comunità di Messina, Associazione artistica Mana Chuma, Circolo del cinema Charlie Chaplin e Associazione culturale “Le rane”, con il supporto logistico di Comune di Reggio Calabria e Università degli Studi Mediterranea.
Mostre, video-arte, performance artistiche, workshop e seminari internazionali animeranno il Siracusa e le altre location distribuite sul territorio cittadino, a partire dal 14 dicembre e fino a tutto il 2013. Il programma dettagliato sarà presentato giovedì da Massimo Barilla e Gaetano Giunta per Fondazione Horcynus Orca; Giacomo Farina per Fondazione di Comunità di Messina; Aldo Zucco per Associazione Culturale “Le Rane”; Claudio Scarpelli per il Circolo del Cinema “Charlie Chaplin”. Interverranno il Prof. Massimiliano Ferrara, Dirigente Generale del Dipartimento Cultura della Regione Calabria, e, in videoconferenza, l’assessore regionale ai Beni Culturali Mario Caligiuri.
Una seconda conferenza stampa, a carattere internazionale, si svolgerà il 15 dicembre in collegamento audio-video con il Dubai International Film Festival. Interverranno: Erfan Rashid, giornalista e direttore della sezione araba del Festival di Dubai; la regista yemenita Khadija Al-Salami autrice del film The scream (L’urlo) in concorso al DIFF e in programmazione al festival Confini in anteprima europea, oltre ad altri registi autori di documentari sulle primavere arabe.
Il progetto di “Confini” – costruito per generare una forte ricaduta educativa, con specifiche attività rivolte a giovani artisti e studenti e l’attivazione di laboratori innovativi che diventeranno infrastrutture stabili del territorio – nasce dalla volontà di esplorare il “confine”, appunto, da indagare lungo gli itinerari indicati dai suoi molteplici significati. “Confine” è allo stesso tempo frontiera e geografia delle comunità e dei popoli; tramite tra i luoghi o spazio di isolamento, possibile osmosi tra naturale e artificiale/culturale, terra di mezzo tra normalità e follia. In una parola, paradigma del Mediterraneo, non termine ma soglia di spazi vitali, reali e immaginari.
I promotori di “Confini” intendono proporre la creazione di un polo permanente di ricerca e scambi basato sulla consapevolezza che l’arte contemporanea, più di ogni altro sapere umano, ha la capacità di anticipare bisogni, desideri e visioni dei popoli.
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