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Ognuno di noi associa idee ed immagini ben diverse a parole come “Shakespeare”, o “cubismo” da una parte e “Newton, relatività generale, o più banalmente “derivata” dall’altra.
Nell’accezione comune la cultura è una prerogativa dei poeti e degli artisti, molto meno di chi si occupa di scienza.
Eppure da Galileo a Newton, da Darwin ad Einstein, la scienza ha rivoluzionato la nostra visione del mondo.
Si pensi a quello che era il Cosmo per Dante, con la Terra e l’Uomo al centro di tutto, e alla moderna concezione dell’Universo nato dal Big Bang, dove la Terra e l’Uomo non sono altro che un insignificante dettaglio in un angolo sperduto di una galassia tra le tante.
La comprensione delle leggi fondamentali ha portato anche al dominio di una tecnologia quasi onnipotente: i computer e la plastica, gli antibiotici e le bombe atomiche, Internet e gli smartphone, la TAC e gli aerei a reazione hanno, nel bene e nel male, cambiato radicalmente la civiltà nel corso degli ultimi due secoli.
Spesso, purtroppo, nel comune sentire prevalgono visioni della realtà ispirate più dalla fantasia che da una consapevolezza precisa di ciò che ci circonda.
La scienza è stata sempre un punto di riferimento, ed ha dato alla società conoscenze e strumenti per meglio indagare la natura e l’uomo.
Tutta la storia dell’uomo ha incontrato delle persone che si sono dedicate a questa attività significativa che tenta di penetrare nei misteri della realtà e che ha dovuto affrontare tante difficoltà; ha dovuto superare tante resistenze da parte di chi non voleva che l’attività della mente umana fosse libera di compiere indagini con metodo e precisione, senza pregiudizi.
Aiutando a liberare la mente, la scienza favorisce la realizzazione dell’uguaglianza sociale, perché consente lo sviluppo di una scuola che offra a tutti le medesime possibilità per accedere ai beni della cultura.
Il vantaggio è per tutta la società e per tutta la cultura.
La cultura si è arricchita con questo apporto che ha un valore che mai dobbiamo sottovalutare.
La cultura, nutrita di scienza e di umanesimo, potrà, sempre di più, migliorare le condizioni di vita degli uomini nella società.
Il Prof Francesco Inzodda, già ordinario di pedagogia sperimentale presso l’Università di Messina, nell’incontro di Martedì 30 Aprile, che si terrà al Planetario provinciale Pitagora di Reggio Calabria alle ore 17.00, tratterà proprio del delicato rapporto tra scienza e cultura.
La cittadinanza è invitata a partecipare.
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