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E’ di questi giorni la notizia di un altro pseudo suicidio da acido muriatico; dopo Orsola Fallara a Reggio Calabria, si uccide a Rosarno la collaboratrice di giustizia Maria Concetta Cacciola.
E’ sorprendente come ad ammazzarsi sia sempre un testimone scomodo di fatti e misfatti: una bocca chiusa per sempre che non potrà più proferire verbo.
Reputo, francamente, improbabile che chi decide di togliersi la vita ricorra all’acido muriatico, eppure continuano a propinarci false verità. Chi parla e denuncia, dalla criminalità organizzata viene considerato infame e anche la simbologia deve farci riflettere. Per cosa viene usato, infatti, l’acido muriatico?
Ci auguriamo che la Magistratura faccia piena luce su queste strane morti che suscitano fortissimi dubbi.
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