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Nel pomeriggio di ieri, 7 ottobre, è stata conclusa un’articolata operazione della Polizia di Stato, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, all’esito della quale sono stati tratti in arresto, in flagranza di reato, i sottoelencati soggetti:
- BEVILACQUA Massimo, nato a Reggio Calabria il 21.12.1983, ivi residente alla frazione Archi in Via Torrente Malavenda nr.13 -pregiudicato-;
- MORELLO Carlo, nato a Melito Porto Salvo il 04.12.1987 e residente in Reggio Calabria, alla frazione Arghillà in Via Scopelliti Cooperativa 5 –pregiudicato-
In particolare, i soggetti sopra citati sono stati tratti in arresto in flagranza del delitto di concorso in tentata estorsione, al termine di una mirata attività investigativa condotta da quest’Ufficio.
Detta operazione si innesta nella prosecuzione delle indagini condotte sempre da questa struttura investigativa e che avevano in precedenza già portato all’arresto di altri appartenenti alle locali comunità nomadi insediate in questo centro, nelle zone di Arghillà e di Ciccarello, in esecuzione di precedente ordinanza di custodia cautelare in carcere, per i reati di ricettazione ed estorsione ai danni del proprietario di un ciclomotore al medesimo sottratto e restituitogli dietro compenso.
L’odierna operazione ha consentito di fare piena luce sull’ennesimo episodio di tentata estorsione, tradizionalmente denominato “cavallo di ritorno”, perpetrato nei confronti della vittima che aveva precedentemente subito il furto della propria autovettura, fatto denunciato in data 5 ottobre u.s.
Nello specifico, la vittima dapprima denunciava, nell’immediatezza dell’accaduto, il patito furto della propria auto e, successivamente, la ricezione di diverse telefonate anonime, pervenute sulla propria utenza mobile, nel corso delle quali i malviventi richiedevano espressamente la consegna della somma di 1.000 euro per la restituzione dell’auto precedentemente asportata.
Immediatamente quest’Ufficio avviava le indagini che consentivano di chiudere il cerchio nei confronti dei soggetti summenzionati. Infatti, veniva predisposto un idoneo servizio di appostamento nel luogo ed orario in cui la vittima avrebbe dovuto consegnare la somma pattuita per la restituzione della propria autovettura, il tutto all’insaputa della stessa.
Teatro dell’abboccamento era il bar antistante il Porto di Reggio Calabria, esercizio commerciale chiuso al pubblico all’orario concordato per la consegna della somma richiesta per soddisfare la pretesa estorsiva dei malviventi.
Nel luogo ed all’orario convenuto scattava l’operazione di polizia dopo che i malviventi si erano, con fare circospetto, dapprima aggirati all’interno del piazzale antistante il porto di Reggio Calabria senza però scorgere il personale ivi appostato e, successivamente, si avvicinavano ad un poliziotto in borghese posizionato proprio dinanzi il predetto esercizio commerciale. Alla richiesta estorsiva avanzata dai due malviventi scattava il blitz che si concludeva positivamente con l’arresto in flagranza degli stessi. Inoltre, a suffragare ulteriormente il già pesante quadro probatorio, interveniva il rinvenimento nelle mani del MORELLO di un pizzino, riportante il numero di utenza cellulare della vittima, di cui il malvivente aveva cercato repentinamente di disfarsi ma prontamente recuperato dagli operatori.
Dopo le formalità di rito i predetti sono stati associati alla locale casa circondariale di Reggio Calabria.
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