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di Francesco Modaffari
Alzi la mano chi oggi si aspettava di vedere una Reggina in palla, spumeggiante e già collaudata. Sarebbe stata un’assurdità, oltre che un male, vedere una squadra che già il 27 luglio correva ed eseguiva alla perfezione gli schemi che il tecnico sta cercando di inculcare nella mente dei giocatori.
Per costruire una squadra c’è bisogno di tempo e pazienza, di grande applicazione sul campo. La Reggina è alle prese con un modulo tutto nuovo (4-3-3), che potrà dare grandi soddisfazioni sia dal punto di vista dei risultati che del gioco, ma ci vuole pazienza, bisogna sapere aspettare e lasciar tranquillo il mister ed i giocatori, i quali non devono aver altro pensiero se non quello di lavorare sodo sul campo.
Il solo pensare a dei cambiamenti dopo un’amichevole pre-campionato persa è assurdo. Ben vengano le sconfitte in questo periodo dell’anno, le quali, oggi, non possono altro che giovare ad un gruppo e ad un allenatore che sta cercando la quadratura del cerchio e che da questi test deve capire cosa correggere in vista delle partite che poi conteranno davvero qualcosa.
Oggi la Reggina ha subito tre goal, è vero, ma tre goal frutto di episodi che, ne siamo convinti, con la testa e soprattutto le gambe meno pesanti, sarebbero stati evitati. Lasciamo lavorare questo gruppo ed il suo allenatore, augurandogli semplicemente un buon lavoro. Per i processi ancora è presto…
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