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Lillo Foti risponde al Sindaco Falcomatà. Dopo le dichiarazioni odierne del Sindaco di Reggio Calabria, rilasciate ai colleghi del Dispaccio, non si è fatta attendere la risposta del Presidente della squadra amaranto.
Ecco la lettera divulgata dal sito ufficiale della Reggina Calcio.
“Chiarissimo Sindaco, avv. Giuseppe Falcomatà,
ho letto con molta attenzione la sua intervista concessa a ‘Il Dispaccio’ e ho ritenuto scriverLe attraverso il nostro sito, affinché quanto andrò a spiegare abbia i crismi dell’ufficialità e possa essere visualizzato dalla più parte possibile di tifosi amaranto e di cittadini che puntualmente, in moltissimi, compulsano via web le notizie relative alla nostra Reggina.
Detto questo, concordo in massima parte con il suo pensiero, laddove Egli ricorda alla memoria di ognuno le difficoltà e il duro lavoro alla base dei tanti successi della Reggina, una società – voglio sottolinearlo – nata dalle ceneri (nel senso pieno del termine), grazie ad una forte sinergia impressa dalle istituzioni locali (il Comune, con sindaco Pino Mallamo) e di personalità dell’informazione, come il dottor Aldo Sgroj, e di tutto il Consiglio comunale, dove suo padre, il prof. Italo degnamente sedeva. E proprio con Italo Falcomatà, e con il nostro impegno societario, la Reggina ha spiccato il così detto salto di qualità, riuscendo, tra, apparentemente, insormontabili ostacoli, a ristrutturare il vecchio stadio comunale in tutta fretta, permettendo così, non solo alla società, di portare sullo scenario sportivo nazionale una intera Città.
Erano, sig. Sindaco, anni particolarmente complicati per Reggio Calabria, con tutta la stampa nazionale impegnata soltanto a raccontare i fatti di cronaca nera. E, mi creda, non era poco, anzi tutto era terribilmente difficile, per noi e l’Amministrazione comunale, provare a ribaltare taluni pregiudizi, molti dei quali, purtroppo rimasti, contro chi, in questa Città, spesso con pochi mezzi ma con tanta volontà, aveva osato alzare lo sguardo e puntare decisamente alla conquista della serie A. Ecco perché, con molta lealtà ed altrettanto bisogno di chiarezza, ho deciso doverosamente di scriverLe, di rispondere pubblicamente alle sue sollecitazioni, agli orientamenti e valutazioni che Lei ha condensato nella sua intervista.
Sui temi degli assetti societari: la Reggina, com’è noto, e come ho ampiamente anche a Lei riferito nelle occasioni dei nostri incontri, versa in una particolare condizione di sofferenza finanziaria, dovuta a svariati fattori, non ultimo e non meno importante, la crisi che sta attraversando il calcio italiano. In presenza di tali trend negativi, la società che a tutt’oggi presiedo, ha dovuto per forza di cose ampliare l’orizzonte delle opportunità per rafforzare il suo assetto societario per risolvere le difficoltà immanenti. Questo lavoro di ricerca, su cui sono impegnato in maniera direi totalizzante, sta iniziando a dare qualche frutto.
Com’è pubblicamente noto, e lo ribadisco per averlo scritto sul sito della società (‘Un nuovo sogno amaranto’), nelle scorse settimane, dopo una serie di contatti informali e scambio di opinioni, ho deciso di recarmi in Australia per verificare ‘de visu’, le reali disponibilità di alcuni operatori economici di origine italiana, che lì hanno avuto modo di costruire davvero grandi fortune, con spirito da pioniere e intensissime…sudate.
Lì, in quella terra così lontana eppure a noi così vicina, i nostri conterranei hanno trovato delle istituzioni pubbliche attente a cogliere e valutare con spirito laico, ogni proposta che potesse far progredire la società e l’economia di quello straordinario Paese. Un ‘sistema’ di relazioni sociali ed istituzionali che ha portato l’Australia ai progressi che le vengono riconosciuti, nonostante sia un Paese ancora giovane e abitato da pochissimi milioni di esseri umani.
Questa premessa è stato utile ribadirla perché, ch.mo Sindaco, né qui, né lì, non ci sono ‘Manenti’ all’orizzonte, né si avverte il bisogno della loro presenza. Mi creda, ne abbiamo interesse più noi che quanti invece ipotizzano il contrario! Ecco perché mi ha suscitato sorpresa il suo richiamo all’esperienza drammatica di Parma, una situazione provocata anche dalla scarsa capacità di confronto, nonostante l’indiscusso spirito democratico che anima la città emiliana, tra imprenditoria e istituzioni. Sul punto, credo, io e Lei siamo in perfetto accordo: cioè, qui e adesso, la Reggina non finirà nelle mani del ‘Manenti’ di turno. Scampato il pericolo, torniamo allo stato delle cose.
Le posso assicurare, sig. Sindaco, che gli australiani non sono….marziani!! In quella terra hanno dato prova del meglio di sé raggiungendo traguardi impensabili; hanno valutato bilanci e prospettive della Reggina che io ho loro spiegato, dimostrando attenzione e curiosità, ed un certo amore per la loro terra. Ma, ovviamente, si tratta di imprenditori, e non di società di ‘mutuo soccorso’, tant’è, prima di formalizzare una decisione hanno richiesto l’implementazione di un business-plan circostanziato, puntuale in ogni aspetto, cadenzato nei tempi. Il tutto secondo una logica d’impresa.
Dall’insieme di queste premesse, sig. Sindaco, è partita l’iniziativa di prospettare a Lei ed all’Amministrazione comunale tutta, in primo luogo al Consiglio comunale, sede deputata per ogni decisione che investa in maniera significativa il futuro della Città, la ristrutturazione dell’area dello stadio ‘Granillo’ e la realizzazione di un nuovo impianto sportivo privato nell’area nord della Città, sul modello già sperimentato da altri club e città, come Roma, Torino, Udine. A lei ho anche indicato la cifra del finanziamento delle opere indicate, davvero consistente, ed a carico di privati investitori, la cui bancabilità e spendibilità risulterebbe una notevole iniezione di..fiducia per l’economia cittadina. Per amore della verità, mi corre d’obbligo aggiungere che già con i Commissari straordinari avevamo avviato un confronto sull’insieme del progetto.
L’iniziativa, a prima vista, potrebbe suscitare incredulità, vista la portata, compresi tra coloro i quali – e non sono pochi in questa Città – non riescono (o non vogliono) ‘gettare il cuore oltre l’ostacolo e trovare il coraggio di andare a riprenderlo’. Per un amministratore, invero, è necessario giungere ad una valutazione definita solo dopo avere visionato ogni particolare della proposta. E’ una mole di lavoro, di indicazioni che richiedono studi ed approfondimenti, com’è giusto che sia, senza pregiudiziali “ideologiche”, poiché con il tempo e con il confronto, l’opinione pubblica sarà in grado di valutare costi e benefici. Per tutti.
Oggi, però, è necessario bypassare polemiche ed incomprensioni, spesso artatamente sollecitate, per avviare un percorso di fiducia e di dialogo in maniera aperta e senza infingimenti, arricchendo di spunti e suggerimenti questo importante obiettivo i cui risultati certamente saranno di beneficio a Reggio ed al suo hinterland.
Con i sensi della stima più alta e l’augurio di buon lavoro”.
Lillo Foti
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