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Doveva essere la sera del riscatto, si è trasformata nella notte della disfatta. Il Padova, in emergenza sia in attacco che a centrocampo, al Granillo rifila alla Reggina ben quattro reti che sanciscono, per la prima volta dall’inizio della stagione, l’esclusione degli amaranto dalla zona playoff. Reggina davvero brutta, soprattutto durante il primo tempo. Squadra bassissima, timorosa, che aspettava l’avversario. Insomma, sembrava nuovamente la Reggina di Roberto Breda, anzi, lo era. Gregucci, giunto a Reggio per dare la svolta, per far vedere qualcosa di diverso, commette gli stessi ed identici errori del suo predecessore. Anche egli, si affida al 3-5-2 e consegna al Nicolas Viola l’eredità di Missiroli, ovvero il ruolo di centrocampista interno sinistro con il compito d’assistere le due punte. Nicolas Viola, a mio parere, ha disputato una buona gara, condita da un bellissimo ma inutile goal su punizione. Tuttavia, quello non è il suo ruolo! Viola ha caratteristiche ben diverse da Missiroli, tutto un altro passo. Il mancino di Taurianova deve essere schierato da playmaker basso davanti alla difesa, ad orchestrare il gioco e non da “quasi” trequartista. Ieri sera, alla Reggina, è mancato proprio questo, un regista, un uomo di qualità in grado di dettare i tempi del gioco amaranto. Ne Rizzo, ne De Rose, hanno le caratteristiche, ne il piede, per svolgere questo compito. Stesso discorso vale per Castiglia (ieri sera in panchina), mentre Montiel, nonostante ultimamente sembri più un incontrista puro che un mediano, potrebbe ricoprire quel ruolo, in assenza di Viola. Che il numero 4 amaranto non avesse le stesse caratteristiche di Missiroli, lo si era già capito a Vicenza, nella prima partita del 2012 ed ultima di Breda sulla panchina calabrese. Onestamente è difficile capire perchè Gregucci, che aveva pure assistito alla sfida del Menti, abbia voluto riproporre lo stesso modulo e quasi tutti gli stessi interpreti della trasferta veneta. Quando si fa il cambio dell’allenatore, è perchè evidentemente ci si aspetta di vedere qualcosa di diverso! Se bisogna continuare a fare le stesse cose, tanto vale non cambiare. Gregucci, in tutta la sua carriera, non ha mai utilizzato il modulo 3-5-2, eccezion fatta per l’esperienza al Venezia. Il tecnico pugliese ha sempre giocato con il 4-3-3. E’ davvero inspiegabile la scelta di Gregucci! Breda è stato esonerato perchè la sua Reggina in campo subiva costantemente il gioco avversario, non provava quasi mai ad imporre il proprio gioco. Gregucci, in due partite, non ha fatto quasi nulla di diverso, ne nel modulo ne negli uomini. Ha soltanto dato una maglia da titolare a Ceravolo ma null’altro. Si continua a giocare con la difesa a 3, che ha portato a subire 7 goal in 2 partite (3 a Modena e 4 ieri sera), si imbottisce il centrocampo di mediani che non hanno le caratteristiche per costruire gioco, si schiera Viola in una posizione non sua, e ci si affida alla rapidità di Campagnacci e Ceravolo che nonostante il grande impegno, in realtà, ieri sera, non hanno mai creato seri pericoli alla porta difesa da Pelizzoli. Vero, 180 minuti sono pochi per giudicare un allenatore, ma lo ripeto, da Gregucci ci si aspettava qualcosa di diverso! Non tanto a Modena, dove il tecnico aveva avuto appena quattro allenamenti per preparare la sfida, ma ieri sera. Invece, ironia della sorte, a Modena, Gregucci fa qualcosina di diverso, schiera il 3-4-3, crea tanto ma subisce troppo! Ieri sera, invece, ritorna al 3-5-2 di brediana memoria e subisce una disfatta! C’è da lavorare tanto, lo stato d’animo non è al massimo. Sarà dura. C’è bisogno d’intervenire subito sul mercato! Occorre un portiere d’esperienza (Marino nuovamente imbarazzante ieri sera, responsabilissimo sul primo goal subito) ed almeno un centrocampista di qualità per sostituire Missiroli (Valdifiori?). A mio avviso, occorerebbe anche un attaccante di peso. La Reggina, escluso Bonazzoli, ha altri quattro attaccanti che hanno le stesse ed identiche caratteristiche. La difesa, invece, con l’arrivo di Freddi e Angella dovrebbe essere apposto (andrebbe però schierata a quattro). Anche il presidente Foti, presentatosi ieri sera in sala stampa molto arrabbiato, è stato molto chiaro: “La stagione scorsa ha creato troppo entusiasmo in tutti. Ritorniamo con i piedi per terra, ritroviamo l’umiltà e cerchiamo di fare il prima possibile i 18 punti che mancano per la salvezza! Poi si vedrà…”
Francesco Modaffari
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