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Man mano che passano le ore escono fuori le porcherie nascoste tra gli uffici del commissario all’emergenza ambientale, tutte cose che noi abbiamo denunciato puntualmente e nel dettaglio, fino ad organizzare, già due anni fa, una manifestazione specifica per la fine del Commissariamento, che vide la partecipazione di 5000 calabresi. È evidente che se qualcuno avesse dato ascolto ai comitati allora, qualche disastro si sarebbe evitato.
Per questo seguiremo da vicinissimo l’incontro di sabato tra i Sindaci, il Presidente della Provincia e l’Assessore Pugliano.
Da questo incontro ci aspettiamo che esca fuori l’idea che è ormai dominante nell’opinione pubblica e ampiamente diffusa anche tra le istituzioni locali: il modello speculativo basato su discariche ed inceneritori è inconfutabilmente fallito.
Le soluzioni per uscire da questa palude decennale ci sono: trasformare il rifiuto in risorsa pubblica, attraverso il riciclo ed il riutilizzo. Lasciare che le comunità si organizzino per comprensori, finanziando e rendendo obbligatoria la raccolta differenziata e creando circuiti pubblici di riciclo e riutilizzo.
Proponiamo a quell’assise un tavolo unitario istituzioni – associazioni per costruire immediatamente, territorio per territorio, un piano per la raccolta differenziata porta a porta che porti la Calabria, in sei mesi, a rispettare le normative vigenti in materia di rifiuti (65% nel 2012). Un tavolo che si occupi anche di uscire dall’emergenza con soluzioni condivise e sostenibili, affinché si eviti la strumentalizzazione dell’emergenza per favorire nuovi progetti speculativi, devastanti ed inutili, come successo troppe volte in passato.
I comitati sono da tempo in attesa e disponibilissimi ad un confronto aperto su proposte e soluzioni. Non siamo invece disponibili ad accettare nuove forme di prevaricazione ed abuso: non permetteremo l’apertura o l’allargamento di discariche. Negli ultimi mesi, in particolare dall’avvicendamento tra Veolià ed Ecologia Oggi, ci siamo concentrati sugli impianti di trattamento che rappresentano, come abbiamo già dichiarato più volte, una vera e propria truffa a danno di tutti i cittadini calabresi, una truffa che non può più essere tollerata: gli impianti vengano riconvertiti immediatamente per un ciclo basato sulla differenziata oppure inesorabilmente chiusi, ed i territori vengano bonificati immediatamente.
Per le stesse ragioni non possiamo che esprimere forte contrarietà nei confronti di quanti, in queste settimane, spinti dall’emergenza, si avventurano in progetti di discariche municipali, riaprendo e adeguando vecchie fosse o edificandone addirittura di nuove. Queste soluzioni temporanee non risolveranno il problema, ma lo aggraveranno: daranno ossigeno a questo sistema scellerato oramai al collasso e creeranno nuove aree inquinate le cui bonifiche reali richiederanno decenni e milioni di euro. Comprendiamo le ragioni di chi ricopre incarichi istituzionali ed è alle prese quotidianamente con la drammaticità della situazione, ma la crisi ci offre oggi l’opportunità di risolvere una volta per tutte un problema decennale. Per questa ragione invitiamo calorosamente ad interrompere immediatamente ogni iter per l’apertura di nuove discariche.
Dal canto nostro non permetteremo che vengano aperti nuovi impianti di avvelenamento quali sono le discariche, siano essi municipali o continentali: ogni intervento strutturale sia concertato con le comunità e rimandato a quando nel comprensorio sarà attiva realmente la raccolta differenziata spinta.
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