RDT: “Non si esce dall’emergenza se non si cambia modello di gestione dei rifiuti”

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Ci fa piacere che in molti oggi vantano come una vittoria la fine del commissariamento all’emergenza ambientale, peccato che quattro anni fa, tre anni fa, due anni e l’anno scorso eravamo soli a chiedere la fine di questo disastro, abbiamo organizzato sit-in ed azioni eclatanti nell’assordante silenzio della politica, abbiamo portato cinquemila calabresi a Crotone, il 12 Novembre 2011, esclusivamente per la fine del commissariamento. Peccato non per noi, ma per la Calabria, perché probabilmente oggi non saremmo stati in questa situazione drammatica.

Ora stiamo combattendo un’altra battaglia sperando che non si ripetano le inadeguatezze del passato: anche per questo apprezziamo l’apertura della Provincia di Cosenza che ha deciso di aprire un confronto aperto con Sindaci ed associazioni su questa tematica.

Il passaggio dall’Ufficio del Commissario alla Regione Calabria rappresenta l’occasione per creare finalmente un ciclo dei rifiuti virtuoso, che non è né teorico né filosofico, ma è semplice ed economico. Grazia alla raccolta differenziata spinta, quindi monomateriale senza cassonetti, è dimostrato che nel giro di sei mesi anche città di media grandezza (la Calabria è per il 90% composta da piccoli paesi e da una densità abitativa bassissima) possono arrivare al 60% di differenziata, che sarebbe ancora inferiore a quanto imposto per legge nel 2012. Significa diminuire costantemente e progressivamente già a partire da Giugno, i rifiuti da conferire in discarica, ed in questi sei mesi è necessario provvedere alla creazione di ambiti di raccolta ottimali (gruppi di comuni in base alla orografia ed alle infrastrutture) per gestire il riciclo ed il riutilizzo dei materiali, nonché la creazione di piccoli impianti di compostaggio per l’umido. Significa non solo risolvere il problema, ma creare economia, azzerare il trasporto dei rifiuti, aiutare l’agricoltura, salvaguardare il territorio.

Purtroppo in direzione esattamente contraria vanno le linee guida dell’Assessore Pugliano, che intende rifare il trucco al modello fallimentare ed anti-economico dell’incenerimento e dei mega impianti, spendendo per questa soluzione medioevale più cento milioni di euro: per mettere in piedi un sistema virtuoso ne basterebbe poco più della metà.

Ma noi confidiamo che l’Assessore Pugliano, così come qualche sindaco poco avvezzo al confronto, accetti le nostre critiche costruttive ed apra una discussione aperta e pubblica su questi argomenti, discussione per cui tutti i comitati della Calabria non esiteranno a dare il proprio importante contributo. Nello stesso tempo stiamo avviando anche in Calabria, insieme a decine di cittadini ed associazioni, la campagna nazionale per la Legge Rifiuti Zero: una legge di iniziativa popolare che impone un modello virtuoso di gestione dei rifiuti. Allo stesso tempo Pugliano può star certo che i progetti inutili, devastanti ed economicamente inaccettabili, come quelli previsti nelle sue linee guida, troveranno ferma opposizione in tutta la regione.

Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”

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Author: Cristina

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