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Alle prime ore della notte del sedici agosto scorso, presso Catanzaro, più precisamente nella discarica di Alli, la Rete difesa del Territorio “Franco Nisticò” poneva in atto un sit-in, con conseguente blocco, della discarica medesima.
L’iniziativa, pubblicamente lanciata negli scorsi giorni dalla R.D.T. è stata motivata dalle scelte in materia di gestione dei rifiuti operate dal Commissario Speranza. Da anni ormai – quindici per l’esattezza – in Calabria ad avere pieni poteri legislativi è posta la figura di un Commissario che ha acquisito quelle competenze in materia che spetterebbero, normalmente, a chi è democraticamente eletto dai cittadini. Il Commissario, dunque possiede pieni poteri decisionali in materia di rifiuti ma tale istituto ha posto in essere delle scelte che hanno consolidato l’emergenza anziché risolverla. In Calabria, a livello istituzionale, poco si parla di scelte radicali per la soluzione del problema, si opera sempre in un clima di perenne emergenza che giustifica, come unica risposta possibile, il potenziamento delle discariche. Così anche nell’estate 2012 il Commissario Speranza appronta un piano per affrontare l’emergenza che parla solo di discariche.
La R.D.T. da tempo sostiene alcuni assunti fondamentali:
1. restituire ai cittadini la gestione del ciclo rifiuti, quindi abolire la figura del Commissario. Tale istituto non ha saputo porre rimedio alla questione, in quindici anni non si sono visti risultati apprezzabili. In più sempre la presenza di questa struttura rappresenta un enorme sperpero di denaro pubblico che, associato alla riduzione di controllo popolare sul territorio e alla negata partecipazione democratica della gestione del ciclo dei rifiuti, rende il commissariamento del tutto inaccettabile e contestabile;
2. spingere verso politiche volte alla reale riduzione dei rifiuti: è dannoso oltre che inutile continuare a scavare fosse per interrare rifiuti, occorre perseguire pratiche virtuose volte alla reale soluzione del problema e non al suo nascondimento: porre in atto una raccolta differenziata spinta su tutto il territorio regionale, avviare pratiche che si ispirano alla teoria dei rifiuti zero sono le soluzioni proposte dalla R.D.T.;
3. non è più ammissibile minare la salute dei cittadini calabresi e deturpare ulteriormente il territorio regionale: le discariche e i “termovalorizzatori” degradano, pesantemente, la qualità della vita come dimostrato da puntuali studi scientifici.
Per questo motivo, lo scorso tre luglio, attivisti della R.D.T. si recavano a Catanzaro per un presidio sotto la sede del Commissario Speranza. L’iniziativa della rete si svolgeva in concomitanza con la convocazione dei sindaci dell’area jonica cosentina. In quella occasione si veniva a conoscenza del fatto che la discarica di Scala Coeli sarebbe rimasta chiusa (ricordiamo tale discarica era stata più volte
oggetto di denuncia da parte della R.D.T.) tuttavia gli attivisti apprendevano, dalla viva voce di Speranza, che il piano emergenziale estivo per i rifiuti prevedeva l’uso smodato delle discariche calabresi, lo stesso Speranza in quella occasione tuttavia dichiarava agli ambientalisti di essere
pronto ad ascoltare le loro proposte, ma tale confronto all’oggi non ha ancora avuto luogo. La R.D.T. nello scorso tre luglio, dunque, auspicava un confronto istituzionale ma, mancando un democratico confronto, non rimaneva che una sola scelta: sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema. In questo clima è maturata la decisione di approntare dei sit-in presso le discariche calabresi, invece di trascorrere la notte su una maleodorante spiaggia calabrese gli ambientalisti, nella notte del sedici agosto si sono dati appuntamento ad Alli. Per circa un’ora la discarica rimaneva così bloccata ma i manifestanti che avevano aderito alla chiamata della R.D.T si sinceravano del fatto che, a differenza di quanto sostenuto dalle istituzioni, presso la discarica catanzarese, non veniva effettuato il conferimento della maggior parte dei rifiuti calabresi, il blocco quindi era sospeso. Attorno alle ore
8:00 veniva predisposto un secondo presidio presso quella che risulta essere la maggiore discarica calabrese, ossia Pianopoli. Durante quest’ultimo presidio gli ambientalisti potevano costatare che alcuni camion addetti al trasporto dei rifiuti, lasciavano sull’asfalto delle sospette quanto copiose macchie, ovvero delle perdite di percolato. Il fetore emanato e dalla discarica e dai camion, questi ultimi evidentemente non a norma, era immenso e nauseabondo, difficile permanere in loco ma importante farlo come gesto di resistenza e forte testimonianza.
Alle 10:30 del 16 agosto, dopo circa dieci ore di presidio delle discariche di Alli e Pianopoli, i cittadini e gli attivisti della R.D.T. hanno deciso di smobilitare avendo constatato il verificarsi puntuale di quanto paventato nel lancio delle iniziative. Una gestione pericolosa quanto errata dei rifiuti solidi urbani, lo sversamento in discarica del tal quale in spregio della normativa comunitaria, i danni
prodotti dal trasporto dannoso e per certi versi illegale dei rifiuti, con perdita di percolato e la abnorme concentrazione di conferimenti sostanzialmente in un unico sito, attestano il fallimento della gestione
commissariale in Calabria. Dopo aver segnalato tutto cio’ ai mass media ed agli organi competenti, si e’ deciso di continuare a richiedere la chiusura delle pericolose discariche attive sul territorio calabrese,
una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti e la fine della gestione emergenziale.
La R.D.T. rimmarrà sempre vigile sulla questione rifiti e, nel contempo, rinnova l’invito a dimettersi al commissario Speranza poiché ha confermato, in questi mesi, di essere solo la foglia di fico degli amministratori incapaci di assicurare una corretta gestione dei rifiuti in Calabria.
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”
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