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Per anni abbiamo aspettato la fine del commissariamento per chiudere la stagione dell’illegalità coperta da poteri speciali affidati ai commissari, quasi sempre per altro corrispondenti a uomini di fiducia dei governatori in carica o agli stessi presidenti della regione.
Ma questa speranza appare sempre più vana, visto che l’ex sub–commissario e l’ex commissario all’emergenza rifiuti, ossia l’Assessore Regionale all’Ambiente, Franco Pugliano, e il governatore Scopelliti, hanno intenzione di emanare l’ennesimo provvedimento d’emergenza per permettere l’abbancamento in discarica di rifiuti non trattati negli impianti: una volontà che non trova nessuna giustificazione politica, né tecnica, né giuridica.
Questa decisione rappresenterebbe un passo indietro enorme rispetto alla già arretratissima posizione della nostra regione nel settore rifiuti: il ciclo regionale, ad oggi, è basato su un sistema di potere e di speculazione, un sistema di discariche private che fruttano milioni di euro e impianti pubblici che non funzionano, e che non hanno ricevuto nessun intervento di manutenzione reale nel corso dell’ultimo decennio; un sistema basato sul paradigma obsoleto e fallimentare dell’incenerimento, una formula di smaltimento dei rifiuti devastante ed antieconomica ormai rigettata in tutti i paesi sviluppati, in virtù del riciclo e del riutilizzo.
Discariche e inceneritori privati che ostacolano nei fatti la creazione e lo sviluppo ci un ciclo dei rifiuti virtuoso che sia pubblico e partecipato.
Sistema di incenerimento che, per altro, l’assessore Pugliano intende foraggiare attraverso il finanziamento di decine di milioni di euro, mentre non si trova un euro per la raccolta differenziata e per il riciclo, i quali creerebbero numerosi posti di lavoro in più, senza intaccare risorse regionali destinate ad altri settori e senza danneggiare i volani della nostra economia, agricoltura e turismo, fortemente penalizzati da discariche e devastazioni ambientali.
Si tratta della continuazione di una vera e propria crociata per l’illegalità del ciclo dei rifiuti calabrese, un’illegalità che riguarda lo smaltimento di rifiuti speciali, le discariche non a norma aperte per l’emergenza, le bonifiche mai fatte; un’illegalità che colpisce la salute e le tasche dei cittadini: del resto, come succede da anni, anche per questa decisione le istituzioni pagheranno multe salatissime dall’Unione Europea, multe che questa indecente classe politica pagherà coi soldi dei cittadini.
Se dovesse andare in porto, denunceremo gli autori di questo provvedimento immediatamente alle autorità giudiziarie,
chiedendone l’immediata sospensione. Inoltre presidieremo i luoghi di abbancamento per impedire l’ennesimo scempio ai danni del nostro territorio. Ci appelliamo a tutti gli esponenti della società civile affinché si uniscano a noi in questa battaglia legale e civile.
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”
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