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“Nascere periferia, crescere centro”. Questo il titolo di un convegno, tenutosi mercoledì pomeriggio nei locali del centro civico di Ravagnese per aprire ufficialmente le celebrazioni del 25mo compleanno del gruppo scout Rc6-Fse “Cardinale Portanova” che dall’8 dicembre 1986 offre il proprio servizio presso la parrocchia Santa Maria del Buon consiglio.
Al dibattito, moderato dal giornalista Natale Iracà, hanno preso parte anche numerosi esponenti delle istituzioni locali. Oltre al capogruppo dell’Rc6 Fse, Pasquale Cananzi, c’erano infatti: il presidente della Provincia Giuseppe Raffa; il consigliere di maggioranza a palazzo Foti Demetrio Cara; l’assessore comunale a decentramento e protezione civile, Giuseppe Martorano; il consigliere delegato dal sindaco Arena al territorio della XIII circoscrizione, Nicola Paris.
Impossibilitato a prendere parte ai lavori, il primo cittadino ha comunque voluto porgere i suoi auguri al gruppo. Subito dopo la proiezione di un video che ha raccontato, attraverso vari flash, i 25 anni del “Cardinale Portanova” è toccato alle autorità presenti portare il saluto di Provincia e Comune. All’unisono i rappresentanti istituzionali, riconosciuto l’importante traguardo raggiunto dal gruppo, si sono impegnati a confrontarsi con le realtà associative del territorio come gli scout . Ma l’Rc6, negli anni, ha subito, suo malgrado, varie peripezie rispetto al reperimento di una sede.
Prima dei locali in affitto, successivamente la costruzione di una sede in legno, bruciata da vandali dopo appena sei mesi, e infine l’assegnazione di un bene confiscato (in via Lagani) in cui è stata data ospitalità agli alunni del circolo didattico “Nosside”, garantendo quelle aule di cui la scuola era sprovvista. A fotografare le varie vicissitudini hanno pensato prima un secondo video allestito dagli stessi ragazzi del gruppo e, subito dopo, la testimonianza di un altro capo, Maria Teresa Minniti. Ma gli scout di Ravagnese si sono resi protagonisti anche di numerose altre attività al servizio di chi, di volta in volta, si trovava maggiormente in difficoltà.
A sciorinare le attività ha pensato un altro capo del gruppo, Silvana Altomonte. A lei è toccato ricordare il servizio di Protezione civile prestato in Umbria nel 1998 subito dopo il terremoto, ma anche le prove di evacuazione antisismica alla “Nosside”, il servizio al giubileo di Roma nel 2000 o la proiezione, a piazza Fontana, dei Mondiali di calcio del 2006. Negli anni il gruppo ha cementificato la sua collaborazione anche con altre realtà del territorio, come il Comitato Nausicaa.
«Quando non c’erano le aule per i nostri figli abbiamo pensato di chiedere quel bene confiscato – ricorda la vicepresidente Manuela Artuso – Il rischio di una guerra tra poveri con gli scout era evidente ma ha prevalso il valore della solidarietà di fronte al bisogno dei bambini. Abbiamo scelto di collaborare e quella scelta di solidarietà consente ancora oggi di produrre ottimi risultati per il territorio».
E’ toccato a Cananzi spiegare il significato del titolo assegnato al convegno. «Le idee – ha concluso – camminano sulle gambe e sulle spalle degli uomini, non costano nulla. Sono possibili quanto più si trasformano in fatti. Anche territori più lontani e meno socializzati si possono trasformare da periferie in centri di cultura e civismo».
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