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Anche a Reggio Calabria, come nel resto d’Italia, parte la campagna a sostegno dei referendum sulla giustizia giusta ed i diritti civili promossi dai radicali a trent’anni dall’arresto di Enzo Tortora.
I Riformisti Italiani e la Camera Penale di Reggio Calabria “G. Sardiello” hanno deciso di rendersi parte attiva nella raccolta firme per i referendum che si concluderà il 15 settembre.
Il tema della giustizia, diventato tabù per il Parlamento da troppo tempo, merita un ampio dibattito nel Paese e ciò può avvenire senza ipocrisie ed infingimenti solo con l’ammissione dei referendum per i quali è necessario raccogliere un elevato numero di firme.
Il senso dell’iniziativa che accomuna i Riformisti Italiani, la Camera Penale di Reggio Calabria in ossequio all’impegno assunto dal Presidente dell’Unione Camere Penali Italiane, avv. Valerio Spigarelli, tra i firmatari dell’appello per la giustizia, ed i Radicali Italiani sarà illustrato in una conferenza stampa che si terrà giorno 16 luglio alle ore 10.30 presso la sala “Giuditta Levato” del Consiglio Regionale della Calabria e che costituirà il primo di una serie di iniziative che si terranno in tutta la Calabria a sostegno dei referendum.
Saranno presenti l’avv. Ganpaolo Catanzariti, coordinatore regionale “Riformisti Italiani”, l’avv Pietro Modaffari, presidente della Camera Penale “G. Sardiello” di Reggio Calabria, l’avv. Carlo Morace della Giunta Nazionale dell’Unione Camere Penali Italiane e l’on. Rita Bernardini del Comitato Promotore Referendum Radicali.
Nell’occasione sarà possibile sottoscrivere i quesiti referendari alla presenza del consigliere provinciale Pierpaolo Zavettieri.
I promotori dell’iniziativa rivolgono un caloroso appello a tutti i cittadini, le formazioni politiche, le associazioni culturali, professionali, gli amministratori locali affinché sostengano questa battaglia di civiltà e di democrazia per la sottoscrizione dei referendum per la giustizia giusta ed i diritti civili.
E’ l’occasione giusta per modernizzare un settore chiave della democrazia italiana nei cui confronti tutti proclamano la necessità delle riforme senza avere, però, il coraggio di intervenire per rimuovere le incrostazioni del settore giustizia.
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