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Riceviamo da Filippo Sorgonà e pubblichiamo:
“E’ di questi giorni la notizia trapelata e diffusa del possibile affidamento diretto dello storico Miramare ad alcuni imprenditori locali senza passare attraverso un Bando pubblico; atto doveroso amministrativamente ed eticamente per una città che esce da un commissariamento per Mafia.
Il primo comizio del neo-sindaco a Piazza Duomo dopo la sua elezione fu caratterizzato dal suo quasi “urlare” ai presenti l’impegno a non gestire più la “cosa pubblica” con sistemi clientelari che favoriscono “amici” ma solo con un criterio meritocratico.
Sul Miramare il Comune ha ricevuto formalmente nel mese di maggio , secondo le regole previste dallo Statuto, una proposta d’utilizzo come “ Ostello d’Arte” già resa nota da oltre un anno all’opinione pubblica dallo scrivente-ideatore registrando non pochi riconoscimenti e adesioni.
L’idea ruota attorno, innanzitutto, alla sua storica funzione di struttura “ricettiva” ma connotandola fortemente a livello artistico e culturale : Sale espositive per Arte contemporanea, Gipsoteca ( per le Sculture) , Caffè-Libreria e “Ostello d’Arte” per “barattare” l’ospitalità di Artisti con una loro Opera ( cosa che avviene in vari luoghi del mondo civili ed avanzati).Gestione della struttura da affidare ad Associazioni ed Operatori che rispettassero le competenze eventuali previste. Gestione dunque “collettiva” e da parte di soggetti della società civile.
La proposta di cui sopra è stata ratificata formalmente dal Presidente del Consiglio Demetrio Delfino il quale, compiacendosi della stessa e dello sforzo democratico di collaborazione con Palazzo S.Giorgio, ha reso noto a mezzo stampa l’incontro formale avuto con la “Federazione cittadina dei Verdi” cui appartengo, comunicando alla città tutta ed ai suoi stessi “colleghi” l’importanza e la bontà delle proposte avanzate fra cui questa specifica sul Miramare.
Dallo stesso Delfino abbiamo avuto garanzia sul fatto che saremmo stati ascoltati nelle Commissioni di riferimento per esporre ed analizzare al dettaglio le nostre istanze-proposte che si estendevano anche ad altre aree cittadine incluse quelle dell’ ex Fiera a Pentimele, del Tempietto e del Tapis Roulant oltre che “Orto per Mille” sulla concessione in comodato dei terreni comunali ai cittadini.
Lo Statuto Comunale al CAPITOLO IV (Istanze, petizioni, proposte) nell’Art. 16 ( quello delle “Istanze”) recita testualmente:
1. I cittadini, le associazioni, i comitati ed i soggetti collettivi in genere possono rivolgere al sindaco istanze per chiedere un intervento dell’amministrazione o per conoscere le ragioni dell’adozione di un provvedimento, avente ad oggetto questioni di interesse generale o collettivo.
2. Il sindaco ha l’obbligo di ricevere, di esaminare e di rispondere, su relazione degli organi o degli uffici competenti, alle istanze entro il termine di trenta giorni.
3. Le modalità di presentazione e di risposta alle istanze sono indicate dal regolamento sulla partecipazione, il quale deve prevedere la forma, i tempi, nonché adeguate misure di pubblicità dell’istanza.
Nondimeno nello stesso regolamento del Comune (Capo II Organismi di partecipazione-Art. 12 “Consulte”) si enuncia:
1. Al fine di garantire, razionalizzare o suscitare la partecipazione all’amministrazione locale, il Comune, secondo modalità disciplinate dal regolamento, si avvale di organismi consultivi nei vari settori corrispondenti alle politiche comunali istituiti per ciascun assessorato o servizio delegato.
2. Le consulte di settore sono sentite allorché l’amministrazione intervenga su materie ricadenti nella loro sfera di interessi.
3. E’ richiesto obbligatoriamente il loro parere sui seguenti programmi:
1. Piano pluriennale degli investimenti;
2. Piano dei trasporti e del traffico;
3. Piano commerciale e dei servizi;
4. Programma delle opere pubbliche.
1. Le consulte devono fornire il parere richiesto entro quindici giorni, trascorsi i quali il parere si dà per acquisito.
Il Sindaco , di fatto , sta violando in pieno lo Statuto di cui dovrebbe essere il primo garante!
Ad oggi infatti non solo non abbiamo mai registrato la dovuta ed obbligatoria risposta su Miramare ed altre proposte da noi avanzate ma prendiamo atto che non sono state attivate le Consulte fondamentali per la “partecipazione democratica” alla vita amministrativa.
Falcomatà e la Giunta stanno agendo in modo assolutamente antidemocratico ed arbitrario trasformando la “cosa pubblica” in “cosa privata” di cui una delle peggiori espressioni è proprio l’ “affidamento diretto” di Beni e Servizi cittadini violando ogni norma di trasparenza democratica affidando la scelta a criteri sempre soggettivi che spingono l’amministratore di turno a scegliere un soggetto piuttosto che un altro.
Il Sindaco va contro il Comune ed il suo Regolamento ; va contro il diritto dei cittadini a partecipare alle proprie sorti.
Sarebbe meglio cambiare il nome da “ Comune di Reggio ” a “S.Giorgio S.p.a.” a tal punto, almeno non avremmo l’illusione di pagare “ Amministratori dei nostri Beni Comuni”.
La vicenda del Miramare fa seguito ad un modo di amministrare la città personalistico in uno dei suoi più delicati momenti storici che chiude la porta in faccia ai cittadini ove non si tratti, viene da pensare, di figure politicamente allineate . La regola del “rispetto delle regole” vuole che chi le viola non può esserne minimamente garante e deve essere estromesso dal sistema di cui addirittura vuole farsi rappresentante.
In una città normale queste palesi violazioni sarebbero anche oggetto di attenzioni giudiziarie da parte della Magistratura soprattutto , come nella vicenda Miramare, quando emergono dei significativi risvolti economici che favoriscono di fatto “qualcuno “ a scapito di tutti.
Sindaco e Giunta operano illegittimamente e la Primavera non è mai iniziata. E’ giunta l’ora di fare un passo indietro ; la città non può più sopportare alcun raggiro”.
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