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COMMENTO – « Se tutto quello di cui abbiamo parlato in questi giorni, non scende al piano di terra, resteranno solo belle parole ». È Giuseppe Savagnone a lanciare il guanto di sfida, la platea lo accoglie con un grandissimo applauso. Standing ovation, tutti in piedi, quasi a confermare la dubbiosa denuncia del docente siculo.
Dubbiosa denuncia che si era insuinuata da chi ha osservato i lavori della 46a Settimana Sociale dei Cattolici, quì a Reggio Calabria. Che più che un agenda di speranza può diventare l’appuntamento coi grandi assenti, purtroppo annunciati. La Chiesa, nella sua espressione laica, ha per larghi tratti tenuto border line i temi caldi del momento: lo stallo politico della crisi interna al Pdl, i cattolici come si muovono nelle beghe tra Fini e Berlusconi? ; il caso di Sarah Scazzi, solo velatamente accennato, che invece le news ci mostrano come un estremismo dei drammi intrafamiliari e dei disturbi psico-sessuali (ancora tabù sotto il campanile???); le confessioni di Nino Lo Giudice, autodefinitosi “capo-stragista” della ‘ndrangheta, roba che ai tempi della Palermo dei primi anni’90 avrebbe attratto media di tutto il mondo sotto casa dei Pm.
Un rischio, di restare tra le nuvole, quelle scure, del dimenticatoio e del cielo sopra Reggio Calabria oggi, che il pomeriggio al Teatro “Francesco Cilea” ha spazzato via con un robusto vento di Speranza. Almeno sulla Questione Meridionale: dopo il prof. Savagnone nel suo accorato e passionale appello a tutti i presenti, uno speciale sulla provincia reggina. Dapprima un focus sui grandi eventi di cronaca nera che hanno funestato la Città, nei vili attentati alla Procura e ai suoi rappresentati, i cosiddetti “obiettivi sensibili”. Come al solito passano sotto traccia le minacce recapitate a Giuseppe Raffa e a Giuseppe Scopelliti, sindaco di Reggio e goverantore della Calabria.
In seguito viene illustrato il progetto Policoro ed ascoltare diverse testimonianze positive. I grandi paradossi di un Sud, maledettamente tragica (degna della sua origine magnogreca), ma altrettanto imprigionata dentro ai selvaggi cliché dei “poveri, ma belli”.
« “Sono gli ultimi a ridarci la dignità di essere cristiani” – afferma Paolo Cicciù, presidente provinciale del CSI – faccio mie le parole di Salvatore Martinez dal palco del “Francesco Cilea”. Noi come Centro Sportivo Italiano ci proviamo quotidianamente, anche oggi eravamo in piazza Duomo a promuovere l’attività sportiva, sotto la pioggia. Bisogna avere il coraggio di “esserci” prima di tutto ».
Alla fine della serata è stata presentata l’opera di don Pino Demasi di Libera Terre nella valle del Marro: il presule sarà ospite del CSI il 29 ottobre a Molochio in occasione dell’incontro “Liberiamo lo Sport dai cattivi maestri”, un appuntamento coi giovani della Piana sul tema della Legalità in Calabria oggi.
Un ulteriore gesto concreto di vicinanza ai cittadini giovani per far emergere la cultura della partecipazione sociale e politica nelle nuove generazioni. Quale la risposta della Settimana Sociale? Forse è meglio rivolgersi alle domande che la strada ci pone.
Centro Sportivo Italiano
– Ufficio Stampa Comitato prov. RC –
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