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La riapertura del punto nascita >>>
“La Regione Calabria – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – in riferimento alla notizia diffusa nel corso di una conferenza stampa del Sindaco di Melito Porto Salvo sul punto nascita del locale ospedale, al fine di fornire maggiori dettagli alla popolazione, precisa che si tratta di un’apertura temporanea e motivata e sino all’8 giugno 2011, disposta dal Tar Calabria, senza sentire le ragioni della Regione Calabria. Il Tribunale amministrativo ha accolto l’istanza di varie partorienti e di alcuni comuni della zona che hanno prospettato una situazione di pericolosità. Non si tratta di riapertura poiché – si legge nel dispositivo – il Tar ha accolto “l’istanza di misure cautelari di cui in parte motivata e, per l’effetto, autorizza il primario del Reparto Ginecologia ed Ostetricia del punto nascite dell’Ospedale T. Evoli di Melito Porto Salvo a trattare quelle situazioni di parto che, a suo giudizio e sotto la sua responsabilità, per le condizioni cliniche della partoriente e/o del nascituro e di tempo, non possono essere demandate all’Ospedale di Reggio Calabria; specifica che l’autorizzazione provvisoria comprende tutti quei casi che, alla data dell’8 giugno 2011, risultano essere stati presi in carico dal punto nascite e, quindi che essa comporta che detti casi – si legge ancora – potranno continuare ad essere trattati fino alla naturale scadenza della menzionata presa in carico sanitaria; demanda alla Direzione dell’Ospedale di Melito Porto Salvo di rendere nota al pubblico, nelle forme più opportune, l’odierna misura cautelare ed il suo termine (8 giugno 2011), allo scopo di poter utilmente indirizzare l’utenza e renderne effettivo il contenuto. Da atto che la trattazione collegiale è già fissata alla camera di consiglio dell’8 giugno 2011”.
Non si tratta quindi di riapertura del punto nascita poiché, è opportuno precisare che è stato revocato l’accreditamento e l’autorizzazione sanitaria all’esercizio. Il provvedimento è stato preso in ottemperanza alle direttive nazionali ed a tutela della sicurezza delle partorienti e dei nascituri sottoposti a gravi rischi dovuti alla inidoneità del punto nascita, in quanto, la disattivazione del punto è stata realizzata esclusivamente a garanzia della sicurezza delle utenti. m.c.
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