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Negli ultimi tre giorni, l’intero tratto calabrese della strada statale 106 Ionica è stata teatro di numerosissimi incidenti. Tra questi – molti dei quali per fortuna senza gravi conseguenze – ne abbiamo avuti due nel tratto cosentino molto gravi: uno a Corigliano Calabro, ha causato il grave ferimento di un uomo di 51 anni che ora è ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza e lotta tra la vita e la morte; l’atro è avvenuto a Trebisacce ed ha causato il grave ferimento di un giovane di 18 anni operato all’ospedale Annunziata di Cosenza per emorragia celebrale.
A Saline Joniche, invece, la lentezza con cui si svolgono i lavori della rotatoria hanno irritato i commercianti e tutti i cittadini che, giustamente, lamentano l’abbandono che viene dallo Stato. I commercianti non chiedono favori, né cortesie ma al contempo non accettano né potranno mai condividere l’irresponsabilità dell’Anas che – attraverso lavori ancora non completati – porterà gli stessi ad abbassare le serrande delle attività commerciali costruite nel tempo e attraverso anni di sacrifici. I commercianti di Saline Joniche hanno già dichiarato di denunciare l’Anas per tutti i mancati redditi dovuti ai ritardi dei lavori ed hanno minacciato lo stato di agitazione ed il blocco della strada Statale 106 Ioniche per i prossimi giorni.
A Lazzaro, invece, l’ANCADIC Onlus rende noto che l’ANAS ha fatto sapere che il punto relativo al transito pedonale lungo la nuova SS I06 a Lazzaro non è consentito dal Nuovo Codice della Strada. Tuttavia, la stessa Associazione, fa notare che i dubbi sulla veridicità di quanto asserito dall’ANAS trovano fondamento nella mancata citazione dell’articolo del codice stradale che ne vieta il transito. Inoltre, l’ANCADIC fa notare che a completamento dei disagi per il conducente, sullo svincolo di Lazzaro Sud è possibile riscontrare una disordinata presenza di segnaletica verticale di indicazioni che in ingresso nel corso Italia e sull’isola centrale.
Tutto ciò concorre non solo a renderci consapevoli di quando questa “strada della morte” costituisce un pericolo per l’incolumità delle persone, ma ci aiuta a capire quanto lo Stato sia incapace di determinarsi per adottare i dovuti provvedimenti necessari a scongiurare prevedibili eventi tragici ed, insieme, quanto lo Stato sia insensibile al significato che questa “strada maledetta” riveste per lo sviluppo economico, il progresso e lo spopolamento del territorio jonico calabrese.
Sento di essere vicino idealmente alle famiglie dei feriti a Corigliano Calabro ed a Trebisacce oggi lottano tra la vita e la morte, ai commercianti di Saline Joniche che rivendicano il diritto a non abbassare le serrande delle attività che hanno costruito con sacrifici enormi ed all’Associazione ANCADIC Onlus che da sempre è sensibile alle anomalie legate al tratto della strada Statale 106 Ionica nel basso reggino ed auspico e spero sempre con maggiore determinazione che la classe politica calabrese (regionale e nazionale), possa svegliarsi per rivendicare l’ammodernamento della S. S. 106 come priorità infrastrutturale della nostra amata regione, del mezzogiorno d’Italia!
Fabio Pugliese
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