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Per il rigassificatore di Gioia Tauro qualcosa si muove: l’Autorità portuale, infatti, ha ricevuto tutte le integrazioni tecniche richieste dal Consiglio superiore dei Lavori Pubblici per il progetto della “Lng Medgas”, società titolare dell’iniziativa che fin dal dicembre 2009, con la Conferenza dei servizi convocata in quella data dal Ministero delle attività produttive, aveva completato l’iter procedurale, così come previsto dalle leggi vigenti.
Anche il Sottosegretario Misiti è stato sollecitato per imprimere un’accelerazione sulla “determina” di competenza Mse, di concerto con Infrastrutture ed Ambiente, ultimo atto di un iter concluso da due anni e mezzo, ma fondamentale per procedere con il decreto che darebbe il via ai cantieri che valgono 1000 miliardi di euro di investimenti privati e 600 addetti da impiegare nella gestione dell’opera e nei servizi necessari al funzionamento del terminale.
Il presidente della Provincia Giuseppe Raffa, preoccupato per la situazione di degrado economico in cui versa l’area della Piana, considerato che la Lng ha consegnato gli elaborati che teneva in stand by il progetto, interviene per ricordare che l’operazione “rigassificatore fino al 2009 ha mantenuto la tabella di marcia concordata dal management di LNG Medgas con i sindacati territoriali e nazionali e con gli Enti locali, così come previsto dopo il via libera ottenuto dal ministero dell’Ambiente (17 settembre 2008).
All’epoca alla Lng non sembrò un azzardo ipotizzare di poter concludere le procedure entro dicembre 2009 e già da gennaio 2010, esaurite le pratiche divulgative, compresa l’informazione alla popolazione e la conferenza dei servizi, si presentò al Ministero dello sviluppo economico per ottenere il decreto che avrebbe formalizzato l’apertura dei cantieri. Ma non è andata così perché le difficoltà burocratiche legate all’interpretazione delle molte leggi che hanno riguardato sia gli aspetti urbanistici che normativi degli impianti di rigassificazione, con particolare attenzione alla sicurezza delle opere, hanno obbligato Ministeri ed Enti interessati ad approfondimenti legali e tecnici che hanno richiesto tempi lunghi”.
Oggi la pratica completata è alla firma del Ministro Matteoli, poi passerà al Ministero dell’Ambiente ed infine il decreto attuativo sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e scatteranno i sei mesi previsti per legge per la presentazione del progetto esecutivo e quindi per l’apertura dei cantieri che indubbiamente porteranno sollievo alla grave situazione occupazionale del Porto di Gioia Tauro.
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