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“Siamo pienamente solidali con le popolazioni del basso ionio reggino che da settimane protestano per la soppressione del “punto nascite” presso il presidio ospedaliero “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo. Non sono le decisioni e le logiche antisociali che risolvono i problemi della sanità in Calabria, la cui riorganizzazione non può essere ridotta ad una semplice valutazione matematica di numeri e cifre”.
Lo afferma il Presidente della Provincia di Reggio Calabria avv. Giuseppe Morabito che interviene sul caso dell’Ospedale territoriale del basso ionio reggino, l’unico esistente tra Reggio e Locri, sul quale si stanno da tempo abbattendo assurde ed incoerenti decisioni in applicazione del pesante piano di ridimensionamento deciso dal Governo regionale.
“Riorganizzare la sanità non vuol dire operare tagli indiscriminati ed incerti sul piano dei risultati, a danno dei territori più deboli. La cancellazione del “punto nascite” a Melito, seppure inserita in un più ampio piano di riorganizzazione regionale non risponde – a mio avviso – a reali esigenze di un territorio vasto come quello ionico reggino. A questo si aggiunge l’incertezza riguardante il destino da riservare ai casi cosiddetti “urgenti”. E’ ovvio che un’area così vasta come quella che va da Brancaleone a Reggio Calabria, con annesse zone interne e montane, non può rimanere sguarnita di un servizio di così indubbia ed alta necessità sociale.
E questo restando nel solo settore della neonatologia e ginecologia, che, come è stato sottolineato, rappresenta il 25% sui ricoveri totali. Un taglio così netto nella potenzialità di un presidio ospedaliero, seppure periferico, come quello di Melito Porto Salvo, determinerà nel tempo un sostanziale impoverimento dell’offerta di assistenza sanitaria al territorio. Un diritto primario sul quale non può prevalere la logica dei “numeri”, e sul quale la politica non può restare insensibile.
Da qui la scelta di affiancare la protesta delle gestanti dell’area ionica reggina che da giorni protestano a Melito Porto Salvo, cui va la più grande solidarietà e vicinanza. La Provincia non ha competenze in tema di sanità, tuttavia non possiamo come Ente restare insensibili ad una legittima protesta in difesa dei diritti fondamentali di ciascuno e della dignità di un territorio che non merita di essere continuamente mortificato con decisioni penalizzanti ed ingiuste”.
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