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Onorevole Presidente,
con Lei finalmente è giunto il tempo di gettare la maschera e recepire le giuste istanze dei cittadini e del territorio senza alcuna demagogia. Come presidente della Consulta Nazionale Riforme Istituzionali e Federalismo Europeo dell’AICCRE, Le chiedo di voler accogliere le proposte del Presidente dell’UPI Giuseppe Castiglione e del Presidente Michele Picciano per una ripartenza del nostro paese, con la consapevolezza che gli Enti Locali sono le istituzioni più vicine ai cittadini e che rendono servizi indispensabili per la stragrande maggioranza degli italiani. La lotta alla democrazia partecipata, immolata sull’altare della crisi economica, non porterà benefici, ma soltanto instabilità e sfiducia nelle “Istituzioni”. Quello che è accaduto in Sardegna è il sintomo di come l’antipolitica rischi di travolgere tutto e tutti.
Abolire le province più piccole senza una valida alternativa di “governo di area vasta”, mentre esistono Regioni a Statuto Speciale composte da due Province, o Regioni con un numero di abitanti inferiore ad una provincia di media grandezza, sono la caratteristica di uno Stato che ricomprende nel suo territorio altri due Stati: San Marino e il Vaticano. Non possiamo costruire una Europa federale se sradichiamo l’albero della democrazia. Le nostre radici (comuni e province) vanno tutelate e salvaguardate come una ricchezza e mai come uno spreco. Le province hanno avuto sino ad oggi bilanci virtuosi e sono un sollievo per i tanti comuni che si trovano spiazzati dalla crisi e al di fuori di ogni percorso di crescita è sviluppo.
Non si deve assolutamente spegnere il faro della democrazia privilegiando elezioni indirette che premiano i partiti e le lobbies, mentre mortificano i cittadini che non hanno più il sacrosanto diritto di bocciare o promuovere gli amministratori, capaci onesti e lavoratori. Mi auguro per noi tutti, che Lei passi alla storia come un risanatore democratico, altrimenti non avrebbe senso stentare e fare sacrifici per una Europa che ci costa € 35.000.000.000,00 l’anno. Anche questo “costo democratico” è sulle spalle degli elettori che vorrebbero eleggere il futuro presidente d’Europa, e grava anche su quei milioni di cittadini che hanno sottoscritto la richiesta di abolizione del Porcellum.
Non posso che essere al fianco delle due Province calabresi (Crotone e Vibo Valentia) che attendono ancora dal 2002 le deleghe della Regione Calabria e che non hanno ancora fatto in tempo ad acquisire patrimonio e mezzi per aiutare i propri comuni e di già dovrebbero fare un dietrofront che causerebbe solo danni all’intera economia di una regione già sull’orlo del baratro.
Ringraziandola, Le porgo i migliori auguri di buon lavoro,
Il Presidente della Consulta
Antonio Eroi
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