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“Sono qui per rendermi conto, qualora ci fossero ancora dubbi, di quella che può definirsi una sorta di catastrofe ambientale che ci fa capire l’importanza delle opere pubbliche che, se non realizzate bene, hanno delle ripercussioni sugli equilibri che la natura aveva già consolidato”.
L’impatto del Presidente dell’Amministrazione Provinciale Giuseppe Raffa con il dissesto di Natale di Careri è stato drammatico per l’entità di un fenomeno che ha costretto sette famiglie ad abbandonare lo loro case che non hanno alcuna possibilità di recupero.
“Qui – ha detto Raffa con tono critico – c’è un ponte crollato ancor prima di essere realizzato; ci sono problemi tecnici che meritano un approfondimento anche di ordine procedurale su quelle che sono state le perizie e su quanto c’è a monte rispetto all’opera”. All’affollata assemblea popolare, svoltasi nella sala parrocchiale di Natile, hanno preso parte il vescovo di Locri, mons. Giuseppe Fiorini Morosini; il sindaco di Careri, Gaetano Pipicella e assessori del piccolo comune; l’impresa aggiudicataria dei lavori – la “realizzazione delle paratie di protezione di una scarpata in prossimità dell’abitato di Natile Careri” – che saranno avviati entro la settimana in corso; numerosi cittadini, compresi i componenti dei sette nuclei familiari evacuati per effetto della frana registratasi nel corso degli eventi alluvionali dello scorso inverno.
L’assemblea popolare è stata avviata dal vescovo Morosini, il quale, tra l’altro come pastore della diocesi si è detto “interprete del sentimento comune di tutte le persone rette che vogliono il bene e il rinnovamento della zona; delle nostre zone che sono indicate da sempre come quelle del male. Qui c’è tanta gente che, invece, lavora onestamente e fa del bene. Tutti i nostri discorsi si vanificano – ha sottolineato il vescovo – se non c’è, come ho scritto al Presidente della Repubblica, il volto paterno dello Stato. Questi nostri ragazzi devono poter dire di avere alle spalle le istituzioni che quando si ha bisogno vengono in nostro aiuto. Non solo le istituzioni che vediamo, giustamente, quando devono reprimere il male”.
Il progetto relativo all’intervento finanziato dalla Provincia ( 396.400 euro) è stato spiegato dai tecnici dell’Ente di via Foti: Ing. Franco Lamberto e geometri
Giacomo Mandaliti ( responsabile per la zona ionica) e Vincenzo Iacopino. Durante l’assemblea popolare, cui è seguito un sopralluogo nella zona: abitazioni dissestate e percorso della Bovalino- Bagnara interessato alla frana.
Il presidente Raffa, dopo gli interventi della popolazione, ha sottolineato che l’Amministrazione da lui diretta ha deciso di avviare il “contatto con i cittadini anche per rendersi conto dei gravi problemi che insistono sul territorio. Questa è l’impostazione che abbiamo deciso di dare al nostro modo di fare politica. Siamo qui – ha ribadito Raffa – per la frana, ma, come diceva sua eccellenza il vescovo, siamo qui per un obiettivo ancora più nobile: recuperare il rapporto con i cittadini che, innanzitutto, dovranno sentirsi tutelati dalle istituzioni e vedano in esse un punto di riferimento”.
Il dott. Raffa ha poi detto che il “problema più grosso è quello di recuperare una società in cui, non solo da queste parti ma in tutto il territorio calabrese, c’è un forte distacco nella partecipazione. Spero di recuperare questo rapporto con le certezze: le parole servono come conforto, perché sono importanti le certezze”.
Il Presidente della Provincia ha poi reso noto che per avviare l’intervento di Natile di Careri sono state superare le lungaggini che avevano caratterizzato l’iter burocratico e che dopo la messa in sicurezza della zona sarà avviato il lavoro per studiare come intervenire rispetto alle abitazioni distrutte o rese inutilizzabili.
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