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Cinquecentomila euro da anticiparsi ai Comuni per allontanare il rischio licenziamenti dei lavoratori della società Acquereggine s.p.a.
Queste le risorse economiche che l’Amministrazione Provinciale, guidata dal Presidente Giuseppe Raffa, ha deciso di mettere a disposizione di intesa con la Prefettura e con il Commissario Straordinario della società Acquereggine.
I lavoratori interessati da tale delicata vertenza occupazionale potranno così trascorrere, con un minimo di serenità in più, l’ultimo giorno dell’anno ed iniziare il 2012 con la speranza di un futuro migliore. Questo il messaggio che il Presidente Raffa ha voluto lanciare affinché, in modo responsabile, la società Acquereggine si determini ad annullare le lettere di licenziamento e facendo, altresì, appello al senso di responsabilità dei Sindaci dei Comuni del Comprensorio Provinciale affinché si mantenga fede agli impegni assunti nell’ultima riunione in Prefettura del 29 dicembre scorso. Da tale incontro era emerso, infatti, di comune accordo, un documento di intenti unitario che, al momento, rappresenta l’unica seria via d’uscita per questa preoccupante situazione. L’Amministrazione Raffa prosegue così in modo tangibile nel rendersi fedele interprete del mandato ricevuto e del ruolo di regia e di coordinamento sui grandi temi che, anche dal punto di vista occupazionale, interessano il futuro del territorio provinciale.
Da quanto si apprende da fonti ufficiali, il Presidente Raffa, sin dai primi giorni di Gennaio, intende avviare un tavolo di confronto e di discussione con le parti sociali, gli Enti Locali e le Istituzioni interessate compresa la Regione Calabria.
A quest’ultimo ente si chiederà di rivedere la posizione assunta tramite un apposito ordine di giorno approvato dal Consiglio Regionale il quale, di fatto, escludeva dalla futura gestione della depurazione l’Amministrazione Provinciale (prima presente tramite gli ATO provinciali) affidandola esclusivamente ai Comuni ed al Commissario Unico Straordinario. Una posizione da rivedere essendo intercorsa, appunto solo successivamente, l’approvazione del c.d. Decreto Milleproroghe che al contrario prolunga la permanenza nelle loro funzioni degli ATO di competenza provinciale favorendo così una possibile sinergia di questi ultimi che veda l’impiego dei lavoratori di Acquereggine.
Oggi tale decisione assunta dalla Regione apparirebbe di fatto contraddittoria e rischierebbe di rendere surreale ogni sforzo compiuto da Prefettura, Provincia e Comuni per salvare il destino di questi lavoratori.
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