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Province senza poteri. Il Governo da un’altra spinta sull’ abolizione delle Province approvando in Consiglio dei ministri il Disegno di legge che riguarda Città metropolitane, Province, Unioni e fusioni di Comuni.
Il ddl che “svuota” i poteri delle Province e che prevede la nascita delle città metropolitane e la riorganizzazione delle unioni e delle fusioni dei comuni, dopo l’odierno passaggio in Consiglio dei ministri, passerà all’esame della Conferenza Unificata e, dopo quel vaglio, tornerà nuovamente al Consiglio dei ministri per il varo definitivo.
Il provvedimento, in attesa di una eventuale riforma costituzionale prevede che «le province diventino enti territoriali di secondo livello». È quanto si legge nella bozza di ddl «recante disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di Comuni». La provincia cessa quindi di essere l’ente che è stato fino ad oggi e sarà guidato da organismi non eletti. «Sono organi delle province» esclusivamente: «il presidente della provincia, il consiglio provinciale e l’assemblea dei sindaci». «L’elettorato passivo è attribuito esclusivamente ai sindaci in carica nei comuni della provincia alla data dell’elezione».
Riuscirà dunque Letta dove Monti ha fallito? – commenta così la notizia il consigliere Marcianò – mi auguro di no. Per me si tratta esclusivamente solo di un furore abolizionista contro le Province che, in assenza di dati reali, non è supportato né da ragioni economiche né da ragioni di semplificazione e modernizzazione della pubblica amministrazione. Questa intrapresa da Letta è solo una strada cieca ed avulsa da un disegno complessivo di riordino “.
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