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Proroga scioglimento Comuni. Sulla questione, con una nota stampa, interviene il Consigliere Metropolitano e Sindaco di Roghudi, Pierpaolo Zavettieri. Di seguito il suo intervento.
Proroga scioglimento Comuni, Zavettieri: “Una maratona durata 27 anni”
«Alla richiesta inoltrata giorno 12 c.m. al Ministro Salvini dai rappresentanti dei Sindaci dell’intera Città Metropolitana di R. C. ed in cui si chiedeva con ampia motivazione di non accordare la proroga dei commissariamenti straordinari di tre comuni per cui erano state di regola indette le elezioni; in appena “24” ore arriva la risposta secca del CdM con la messa in campo di una grande maratona burocratica. Rispetto alle passate è cambiato solo il tracciato! …Stavolta si è partiti dal comune di Briatico; passando per la tappa di S. Gregorio d’Ippona con gli scioglimenti delle rispettive amministrazioni comunali e poi, effettuando una sorta di periplo della Città Metropolitana; si è toccata Bova M. e a seguire Laureana di Borrello in cui sono state adottate per entrambi le proroghe dei commissariamenti straordinari ed “eccezionali”».
Situazione a Laureana di Borrello e Gioia Tauro
«Il dubbio che in queste ore attanaglia cittadini, giornalisti e commentatori è se il Consiglio dei Ministri deciderà di chiudere il “circuito” a Laureana oppure aggiungerà l’ultima tappa di Gioia Tauro; rimasta unica superstite di questa tornata.
…Chissà se le previsioni avanzate da molti opinionisti troveranno conferma!. Alcuni hanno addirittura azzardato l’ipotesi che Gioia Tauro possa andare subito al voto proprio per stemperare il livello di impopolarità dei provvedimenti di sospensione democratica sin qui adottati come sacrificio sull’altare della “legalità”.
A maggior ragione dopo che nel comune del Porto, sciolto sulla base di informative e con il “famigerato” principio del sospetto».
Nomina del Commisario Aversa
«Il Viminale con il suggello del Presidente Mattarella è “scivolato” sulla nomina a commissario straordinario del dott. Pasquale Aversa, Viceprefetto di Padova; che nel capoluogo veneto è finito (niente poco di meno!) sotto inchiesta per “utilizzazione e rivelazione del segreto d’ufficio” ed era stato addirittura rimosso.
Pur rimanendo sempre a difesa del più solido e solerte garantismo non possiamo, in linea di principio, accettare che lo Stato “sospettoso” abbia posto alla guida di un centro così importante come Gioia Tauro un commissario non solo sospettato ma addirittura indagato in una delicata vicenda giudiziaria».
«Non è facile neppure accettare di vedere le proprie comunità bollate di mafia senza alcuna sentenza che, una volta passata in giudicato, ne determini il reale coinvolgimento; o dover attendere il semaforo verde per una tornata elettorale senza avere la certezza, sino all’ultimo istante della presentazione delle liste elettorali e alcune volte anche dopo, che la competizione democratica avrà luogo».
“Si sta determinando una reale sospensione della Democrazia”
«Prolungare il periodo di commissariamento sino a 24 mesi, secondo la normativa, che in via diretta di mesi ne prevede da 12 a 18; dovrebbe accadere solo nei casi in cui la stessa commissione straordinaria insediata ne inoltri richiesta per motivi “eccezionali”. Proprio a tal riguardo appare singolare come sino ad oggi in tutti i comuni “sciolti” (guarda caso!) siano sempre sopraggiunti motivi “eccezionali” e, manco a dirlo; sufficienti a giustificare la proroga.
La pubblica opinione però, almeno quella meridionale, è sempre più convinta che l’attuale normativa stia determinando una reale sospensione della democrazia. Senza restituire alle comunità coinvolte alcun effetto positivo in termini di lotta alla mafia».
Proroga scioglimento Comuni e stallo amministrativo
Zavettieri conclude: «Si fanno invece piombare i comuni “sciolti” (quasi sempre!) in una condizione di assoluto stallo amministrativo. Generando disgregazione sociale e sfiducia nello Stato e nelle istituzioni; determinando di conseguenza, nei pochissimi cittadini ancora disponibili ad intraprendere la strada di amministratore pubblico, un reale sentimento di paura legato ad un possibile “scioglimento” per infiltrazione mafiosa che li segni per tutta la vita.
Se a distanza di 27 anni dall’emanazione di questa normativa antidemocratica e dannosa una seria iniziativa parlamentare sembra sempre più un miraggio. Bisognerà “battersi” fra la gente e favorire le proposte di legge di iniziativa popolare. Al fine di riuscire ad invocare coralmente la revisione dell’attuale normativa tanto da obbligare le maratone burocratiche a lasciare spazio alle maratone democratiche».
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