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Il Comune di Reggio Calabria si è costituito parte civile contro i propri dipendenti assenteisti.
All’udienza dello scorso 18 luglio, davanti al Tribunale di Reggio Calabria, Giudice Monocratico, Dott.ssa Delfino, nell’ambito del processo penale scaturito dall’inchiesta “Torno subito” a carico di una ottantina di dipendenti del Comune di Reggio Calabria, è stata, infatti, ammessa la costituzione di parte civile del Comune.
Nonostante le eccezioni di nullità ed inefficacia dell’atto di costituzione di parte, sollevate da tutte le difese degli imputati, per presunta mancanza dei requisiti formali e sostanziali dell’atto di costituzione (mancanza della sottoscrizione dell’atto da parte del Sindaco, mancanza della delibera di Giunta di autorizzazione alla costituzione, mancata ratifica da parte del Consiglio comunale, difetto della procura speciale conferita al legale esterno, genericità delle domande ecc.), il Tribunale ha accolto le argomentazioni del procuratore speciale e difensore del Comune di Reggio Calabria, Avv. Domenico D’Agostino, superando tutte le eccezioni e le contestazioni delle difese ed ammettendo il Comune quale parte civile al fine di ottenere il risarcimento del danno prodotto dai propri dipendenti.
La vicenda risale al 2011, quando, secondo l’accusa i dipendenti comunali avrebbero falsamente attestato la presenza in servizio, truffando l’ente per svariate migliaia di euro. Ora, oltre a poter subire gli effetti della condanna penale, i dipendenti rischiano di dover risarcire l’ente di Palazzo San Giorgio non solo per l’omessa prestazione lavorativa, ma anche per aver cagionato danno all’immagine del Comune.
Si tratta, tuttavia, di una lotta contro il tempo in quanto la risalenza nel tempo dei fatti di reato potrebbe consentire agli imputati di essere assolti per l’intervento della prescrizione, che, qualora maturasse in primo grado, impedirebbe al Comune di ottenere il risarcimento del danno.
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