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Rinvio a giudizio per tutti gli imputati del procedimento “Insardà+59”. Dietro le sbarre sono finiti tre finanzieri: il 34enne ufficiale Vincenzo Insardà e i marescialli Giuseppe Crinò e Francesco Inzirillo, 52 e 40 anni, accusati di aver fornito, favorendo anche le cosche, alcune “soffiate” su delicate indagini fiscali.
Il Gup Grasso ha accolto le richieste del pubblico ministero Maria Luisa Miranda che, nelle scorse udienze, aveva richiesto il giudizio per tutti gli imputati, le cui difese hanno optato per il rito ordinario. Il prossimo 14 dicembre, dunque, presso il Tribunale di Reggio Calabria compariranno in sessanta: Ettore Cutrì, Vincenzo Insardà, Giuseppe Crinò, Nazarena Pepe, Federica Crinò, Francesca Raso, Antonino Condello, Alessandro Andò, Giuseppe Figliomeni, Salvatore Barranca, Francesco Inzirillo, Vincenzo Zavaglia, Giulia Fiorello, Domenica Zavaglia, Michele Frammartino, Maria Antonia Lippolis, Salvatore Genovese, Pasquale Valenzisi, Valter Tedesco, Giuseppe Sorghi, Giancarlo Romeo, Gerardo Bruzzese, Giuseppina Panetta, Angela Lacosta, Michele Lacosta,Aldo Reale, Antonino Condello, Marco Crinò, Antonino Caccamo, Basilio Iero, Emanuele Messina, Giuseppe Falzone, Domenico Clemente, Carlo Curcio Petronio, Bruno Giulino, Giuseppe Romeo, Anastasio Palmanova,Leonzio Tedesco, Edoardo Faiello, Rosalbino Patella, Giorgio Cosimo Circosta, Nicola Primerano, Elena Crupi, Susanna Furfaro, Tommaso Condello, Vincenzo Condello, Valeria Donato, Carmelo Mermolia, Giorgio Franzè, Franco Chiniamo, Michelangelo Lacosta, Francesco Lacosta, Stefano Lacosta, Bruno D’Agostino, Vincenzo Speranza, Mario Mercuri, Antonio Tallura, Giuseppe Lacosta, Rocco Scarfò, Tiziana Scambia.
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