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Viaggiare è da sempre uno dei fenomeni più singolari della moderna cultura europea, in cui si combinano effimero e duraturo, fatuità e gusto d’osservazione, curiosità e spirito d’avventura. Dal ’700 la Calabria ne diviene uno degli approdi lungo le rive del Mediterraneo. Se infatti Lazio, Campania, Sicilia seducono per le vestigia di un passato glorioso che i viaggiatori visitano come complemento del tratto personale, nella terra di Campanella si viene per scorci mozzafiato, plaghe incolte e selvagge, un’umanità ora affettuosa ora neghittosa e losca, che presto diventano il segno di un’arcana suggestione.
Opera di sorprendente erudizione, ricca miniera di riferimenti letterari e di immagini, Sull’orlo dell’invisibile. Il sublime nella Calabria dei viaggiatori, che l’editore Laruffa ha da poco mandato in libreria in una lussuosa edizione numerata e firmata, sarà presentato giovedì 17 dicembre alle ore 17.30 nella Sala Conferenze del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria alla presenza del Presidente del Consiglio regionale, On. Nicola Irto e dell’Assessore alla Cultura della Provincia di Reggio Calabria, Dott. Eduardo Lamberti Castronuovo. Indirizzi di saluto porterà anche l’editore Roberto Laruffa in rappresentanza della casa editirce. Gli interventi saranno affidati invece a due specialisti di livello nazionale come il prof. Enrico Costa dell’Università di Reggio Calabria e l’archeologa Giorgia Gargano.
Le somme della serata, moderata dal presidente dell’Associazione Culturale «Anassilaos» Stefano Iorfida, saranno invece affidate all’autore dell’opera Raffaele Gaetano.
Sull’orlo dell’invisibile svela esteticamente al lettore moderno quell’universo di grande varietà e vivacità che è il paesaggio calabrese. Lo fa per la prima volta attraverso la lente del sublime, una delle categorie filosofiche più in voga tra ’700 e ’900, capace, oltre le mode e le apparenze, di incidere profondamente nella coscienza europea. Una lettura coraggiosa, sin qui lasciata solo tra parentesi dagli studiosi, che del rapporto Viaggio-Sublime hanno rifiutato i contenuti ancora troppo vaghi. Raffaele Gaetano lo mette invece a fuoco in pagine emozionanti, che qualcuno ha già definito classiche. Conservandone la tipica frammentarietà, riproducendone l’atmosfera e i contorni, riesumandone i ricordi con lo strumento formidabile della scrittura, che anche in questo suo libro è come una pellicola sensibilissima.
Alcuni dei maggiori intellettuali italiani così si sono espressi sul libro. Per il filosofo Gianni Vattimo è: «La Calabria dei viaggiatori interpretata da uno dei più autorevoli studiosi del sublime»; il presidente emerito del WWF Italia Fulco Pratesi ha invece scritto: «Non credo esista per altre regioni un’opera così accurata e completa che dia il metro di come la Calabria abbia affascinato generazioni di italiani e stranieri. E chiunque d’ora in poi voglia parlare compiutamente della Calabria, non può esimersi dal seguire Raffaele Gaetano nel suo prezioso e delizioso excursus»; infine per un altro filosofo di vaglia come Giuseppe Sertoli si tratta di: «Un libro magnifico che arricchisce di un capitolo estremamente suggestivo la storia del Sublime moderno».
Raffaele Gaetano è noto per il fondamentale contributo dato allo studio del sublime leopardiano con il monumentale Giacomo Leopardi e il sublime (Rubbettino, 2002). Tra i suoi libri ricordiamo: Beati se non sanno la loro miseria (Periferia, 1996, 2a ed. accresciuta 1997), L’autore mio prediletto (Rubbettino, 2001). Parallelamente si è occupato del filosofo materialista P.-H. Thiry D’Holbach nel saggio La benda sugli occhi (Rubbettino, 1998), concentrando via via la propria intensa attività di ricerca su autori, gruppi intellettuali, temi, questioni teoriche dell’estetica e della poetica tra ’700 e ’900. Frutto di questo interesse sono i volumi: Sull’orlo dell’invisibile (Monteleone, 2006, 2a ed. accresciuta Laruffa, 2015); Avanti all’anima mia (Gigliotti 2010, 2a ed. accresciuta Città del Sole, 2014); La Calabria nel Viaggio Pittoresco del Saint-Non (Koinè, 2011); Le querce sono in fiore (Koinè, 2015) e le edizioni critiche di diverse opere poco note o mal note: G. Chiarini, Della filosofia leopardiana (Rubbettino, 2000); D. Anzelmi, Estetica di Lettere ed Arti belle (Rubbettino, 2003); P. Ardito, Artista e Critico (Rubbettino, 2004); G. Gravina, Della Ragion poetica (Rubbettino, 2005); J.-C. Richard De Saint-Non, Viaggio Pittoresco (Rubbettino, 2009). Con il pittore Max Marra ha realizzato il quaderno d’arte Rembrandt e lo specchio infranto della modernità (Quaderni di Orfeo, 2004), mentre con E. Matassi, W. Pedullà e F. Pratesi ha curato il volume La Bellezza (Rubbettino, 2005). Giornalista, autore di originali programmi di divulgazione culturale per la radio e la televisione come «Libraria», «Bibliopolis», «Agrilibro», è direttore artistico di importanti rassegne di letteratura e filosofia.
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