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Molto apprezzata, nel pomeriggio di ieri, la presentazione di “Manuale d’intelligence” (Città del Sole Edizioni, 2011), saggio a cura della storica, giurista e criminologa Antonella Colonna Vilasi, tenutasi presso la Sala Conferenze del Museo Civico di Gerace.
Oltre all’autrice, hanno preso parte al dibattito il consigliere comunale con delega alla Cultura, Luca Marturano, e Mario Lacopo, operatore del volontariato laico-cristiano e appassionato delle tematiche legate alla sicurezza internazionale.
È toccato al giovane consigliere Marturano aprire l’incontro dando il benvenuto a Gerace alla professoressa Antonella Colonna Vilasi anche a nome del Sindaco Varacalli, ieri assente per un precedente impegno istituzionale. «Dalla lettura di “Manuale d’intelligence” – ha detto Marturano – è evidente la capacità dell’autrice di semplificare e rendere comprensibili temi di per sé ostici. Le vicende internazionali legate alle strutture d’intelligence ed alla loro attività, infatti, sono sempre state allo stesso tempo avvincenti ma oscure e di difficile decifrazione: noi oggi però abbiamo la fortuna di poter contare sulla competenza e le indiscusse capacità comunicative della nostra graditissima ospite per conoscere di più e meglio tali tematiche».
Partendo dalla definizione del concetto di sicurezza nazionale di uno Stato – ossia la commistione tra identità culturale, beni materiali e immateriali –, Antonella Colonna Vilasi ha tratteggiato il nuovo quadro internazionale entro il quale si muovono le strutture di intelligence: «Ogni Stato – sostiene l’autrice di “Manuale d’intelligence” – ha la necessità di informarsi, di impedire quanto più possibile agli avversari di informarsi e, se possibile, di disinformare». Nell’attuale scenario internazionale, globalizzato e multipolare, caratterizzato da minacce diversificate per la sicurezza nazionale, la difesa della sicurezza del territorio e le relative strategie, tipiche della Guerra Fredda, sono ormai state superate dai sistemi diretti alla difesa ed alla tutela della stabilità istituzionale degli Stati e – soprattutto – degli interessi economici, bancari e finanziari nazionali. «Dalla Guerra Fredda, con scontri militari frontali, si è dunque passati ad una guerra surrogata condotta con azioni di spionaggio, sabotaggio, ingerenza, propaganda e disinformazione, eseguite anche – hanno sostenuto Antonella Colonna Vilasi e Mario Lacopo – attraverso il monitoraggio della “scia elettronica” dei soggetti attenzionati (potenzialmente, chiunque di noi, ndr), cioè con il controllo delle conversazioni telefoniche, delle email e addirittura dei profili personali su Facebook, attuate attraverso accordi tra la CIA e il colosso fondato da Mark Zuckerberg, e con l’ausilio di reti satellitari come il famigerato “orecchio” Echelon».
Il dibattito, cui i presenti hanno contribuito ponendo all’autrice una serie di domande sugli eventi internazionali più recenti nei quali le strutture di intelligence hanno giocato un ruolo importante – tra gli altri, l’11 settembre 2001, il rovesciamento del regime libico di Gheddafi e il blitz delle forze speciali britanniche ad inizio marzo in Nigeria nel quale ha perso la vita l’italiano Francesco Lamolinara –, è dunque proseguito ben oltre il previsto, a ulteriore dimostrazione che i temi trattati sono non solo affascinanti per l’aura di mistero che li circonda, ma soprattutto rivelano una diffusa sete di conoscenza che solo la reale competenza può colmare.
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