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“Il Dialetto tra Antropologia e Letteratura, oltre le Lingue di minoranza” è il tema del 3° Festival del Dialetto di Calabria, organizzato dal Centro d’Arte e Cultura 26 tramite il portale www.arte26.it, promoter culturale accreditato dal MiBAC, con il patrocinio della Soprintendenza BSAE Calabria, dell’Assessorato Regionale alla Cultura, della Provincia di Cosenza, del Parco Nazionale del Pollino e dei vari Comuni che ospiteranno convegni di studio e reading del Festival itinerante, sul prezioso patrimonio linguistico calabrese.
Il Festival del Dialetto e Lingue minoritarie di Calabria è stato ideato dal Centro Culturale “26” diretto dall’Antropologa Maria Zanoni, per promuovere la conoscenza del dialetto e delle lingue minoritarie, beni culturali in naturale continua evoluzione, ma anche a rischio di estinzione.
Giunta alla sua terza edizione la kermesse prende il via con la pubblicazione del bando di un concorso letterario e fotografico internazionale, con scadenza 15 dicembre 2013, aperto a tutti i calabresi, anche residenti all’estero e fuori regione, che non hanno dimenticato la lingua dei loro padri e vogliono esprimere storie, tradizioni ed emozioni. Per partecipare al Concorso gli interessati potranno scaricare il regolamento dal sito www.arte26.it e iniziare un’esperienza che coinvolge anche molti giovani e si concluderà con la pubblicazione di una raccolta delle opere più meritevoli, a giudizio di una qualificata giuria, che verranno tradotte in spagnolo e diffuse nei circoli dei Calabresi residenti in Argentina.
La prof.ssa Zanoni, coordinatrice dell’evento afferma:”E’ necessario ripensare alla cultura dei dialetti, non solo attraverso una chiave di lettura antropologica, ma anche attraverso un percorso giuridico, che ponga le basi per una vera e propria legge di tutela degli stessi, che non sia la stessa che tuteli le cosiddette lingue minoritarie (che andrebbe ripensata e rimodulata in molti aspetti). La conoscenza dei dialetti è cosa ben diversa dalla tutela di etnie o lingue minoritarie.
L’Italia è una Nazione che si caratterizza culturalmente proprio per la varietà delle forme dialettali da non confondersi con “altre lingue”. Ma è chiaro che i dialetti appartengono alla cultura italiana; sono dentro la storia della Nazione e hanno fatto la lingua italiana; anche se Italiano e dialetto hanno un diverso ruolo socio-linguistico.
Il dialetto è parte integrante del costume e della tradizione di una Regione ma anche di territori all’interno di una stessa Regione.
Ecco perché occorre salvare i dialetti come patrimonio culturale, partendo da un presupposto preciso che è quello che devono restare, i dialetti stessi, dei modelli in una visione tra recupero delle tradizioni e letture antropologiche. In questa direzione va il Festival del dialetto calabrese”.
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