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E’ Barbara Carfagna, giornalista del Tg1, la vincitrice della decima edizione del Premio giornalistico internazionale “Gino Votano” (storico e saggista reggino) per il miglior documentario. “Il mondo visto da casa”, trasmesso da TV7, il settimanale del Tg1, immortala la storia di una piccola comunità di anziani, nel cuore della Sardegna, che vivono bene con cinquecento euro al mese.
Anima del documentario realizzato dalla giornalista Rai, una anziana signora sarda che spiega, con una semplicità lirica e commovente, che non è mai andata via dal suo paese, non si è mai sposata e che, appunto, il mondo lo ha sempre visto da casa, “perché così Dio ha voluto”.
Premio alla carriera, invece, a Mario Petrina, già caporedattore della Testata Giornalistica Sportiva della Rai, due volte presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, vicesegretario della Fnsi e componente del Collegio dei sindaci dell’Inpgi, oggi nel Cda della Casagit e presidente dei sindaci Ungp: “Una figura storica – questa la motivazione – che ha lasciato una traccia importante nel giornalismo italiano”.
A consegnare il premio, che vanta il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa e dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani, è stato Carlo Parisi, vicesegretario della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria.
Carlo Parisi, dopo aver evidenziato l’esempio di “buon giornalismo” offerto dal servizio di Barbara Carfagna, che, “nel dare voce ad una senza voce, ha regalato al grande pubblico un personaggio straordinario che, nella sua disarmante semplicità, ci ha ricordato che nella vita chi si accontenta gode”, ha esortato i ragazzi a “studiare con serietà e coscienza perché, nonostante non viviamo in una società che riconosce la meritocrazia, la cultura è e rimane l’unico volano per il futuro”.
“Il premio alla carriera a Mario Petrina – ha detto ancora Parisi – rappresenta, invece, il meritato riconoscimento ad un grande del giornalismo italiano che, dal profondo Sud – è catanese nativo di Misterbianco -, ha raggiunto i vertici del giornalismo televisivo e degli istituti di categoria, dimostrando sempre competenza e professionalità, ma soprattutto distinguendosi per altruismo, generosità e rispetto del vero senso dell’amicizia, soprattutto nei confronti dei più deboli e più sfortunati”.
Assegnati anche i premi “Gino Votano” legati al Mediterranean Experiences Festival, che ha visto, nei giorni scorsi, il susseguirsi di concerti musicali, un festival con 24 film di registi provenienti da tutta l’area del Mediterraneo, esibizioni di 8 diverse comunità etniche e l’intervento diretto in workshop di 4 artisti di diversa nazionalità.
Ad aggiudicarsi il podio, il film d’animazione “Moy Put” del regista croato Veljko Popovic. Diplomatosi all’Accademia di belle Arti di Spalato, selezionato già per il Milano Film Festival, Popovic ha presentato un filmato dai disegni raffinatissimi, incentrato sul rapporto tra padre e figlio. Popovic è stato un vero protagonista, come richiedeva il festival-workshop che, per 5 giorni, ha coinvolto ed entusiasmato cinquecento studenti del liceo artistico “Mattia Preti” di Reggio Calabria.
“Premio per il miglior progetto cinematografico” alla regista maltese Rebecca Cremona per “Simshar”, storia di un naufragio di clandestini, che ha per protagonisti le barche, la gente e il mare. E’ stata lei la vera sorpresa del festival. Donna del Sud, del Mediterraneo, che ha studiato e lavorato a Los Angeles, Rebecca Cremona è tornata a Malta, nel suo paese, a fare cinema.
Il “Premio per il Forum sulla primavera Araba” è andato, invece, a Laura Silvia Battaglia con “Al Hurria!”, documentario sulla recente rivolta in Libia. Siciliana, la Battaglia lavora per il quotidiano “L’Avvenire” e, da free lance, realizza documentari dalle zone di guerra.
Premio per l’immagine a quattro artisti, tre italiani e uno cinese: Alice Secci, Cristiano Menchini, Giuseppe Abate e Zheng Tianming, che si sono ispirati, nei loro lavori, alla città di Reggio Calabria. E ai suoi miti, dalle Sirene alla Fata Morgana. Da segnalare anche l’esibizione della musicista marocchina Linda Bongiovanni, autrice di musiche da film, formatasi al Conservatorio di musica di Casablanca, il primo in Africa. E poi canti popolari, poesie, danze dalla Georgia, dall’Ucraina, dalle Filippine, dalla Polonia e dall’Egitto. Un festival di emozioni, insomma, modulato sul fascino e la ricchezza del Mediterraneo e delle sue culture, quello ospitato a Reggio Calabria nell’ambito del Premio Votano.
Fonte: Giornalisti Calabria
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