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Il prossimo 25 Giugno alle 09.30 presso la Biblioteca della Provincia, il Presidente Raffa consegnerà una targa premio e le divise da gioco per tutti i ragazzi del Centro Reggino di Solidarietà, che dal mese di novembre hanno dato vita ad una squadra di calcio a 5, nominandoli simbolicamente AMBASCIATORI DELLO SPORT EDUCATIVO.
L’avventura è iniziata con la partecipazione al Campionato di Calcio a 5 “Oratorio Cup” promosso dal CSI di Reggio Calabria. In accordo con le altre squadre, tutte le partite sono state giocate a S. Alessio d’Aspromonte, sede della Comunità Terapeutica. Ogni partita ha previsto uno spazio per la gara giocata ed un “terzo tempo” in Comunità con un momento di condivisione, confronto, scambio di esperienze. Il Campionato è finito nel mese di Maggio, e se pur con risultati tecnici scarsi (0 vittorie e oltre cento goal subiti), i ragazzi della comunità coinvolti sono rimasti entusiasti, vincendo la partita più importante: quella del recupero della propria vita.
Oltre alle gare di campionato, l’equipe educativa del Cereso, ha promosso amichevoli, tornei, gare di solidarietà e incontri con gruppi vari. L’attività sportiva è diventata costante e ben strutturata. Ad Aprile, all’interno del Campus Csi Edusport 2013, la squadra del Cereso è stata premiata dal Csi e dal Coni con il premio “Reghion Sport 2013”. Tanta visibilità sugli organi di stampa e tanti riconoscimenti da parte delle istituzioni.
La nostra idea è stata quella di portare lo sport dentro la comunità, attraverso un lavoro continuo, attento e che valorizzi in primis la persona. Con la squadra di calcio a 5 si è cercato di sperimentare il valore del gruppo, delle regole, del rispetto degli altri, del rispetto di se stessi.
A conclusione di questo splendido percorso, si inserisce l’iniziativa del prossimo 25 giugno, quando la Provincia di Reggio Calabria, con il suo Presidente Giuseppe Raffa, consegnerà una targa premio e le divise da gioco per tutti i ragazzi.
In quell’occasione i ragazzi del Cereso saranno simbolicamente nominati AMBASCIATORI DELLO SPORT EDUCATIVO, proprio perché crediamo che se anche le persone in difficoltà, con problemi di dipendenza, siano questi alcolisti, tossicodipendenti, detenuti, ecc…, possono essere riconosciuti come testimoni sportivi credibili nel rispetto delle regole e della filosofia di squadra, allora un nuovo modo di concepire lo sport, svincolato da logiche economiche e di profitto, verso una vera e propria “rivoluzione culturale” che metta al centro l’educazione e le relazioni umane, è ancora possibile.
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