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Il risultato ottenuto nel referendum di domenica in difesa della Costituzione Italiana nata dalla Resistenza, a cui il popolo italiano ha in massa ridato fiducia, è straordinario. Clamorosamente sconfitti il governo Renzi ed il PD, tutti i poteri forti italiani ed europei che avevano sponsorizzato il progetto, i tentativi di deriva autoritaria.
L’enorme affermazione del NO anche in Calabria ci impone una riflessione su come tutti i tentativi di condizionare il consenso messi in piedi da Oliverio, dagli amministratori locali del PD e dal gruppo dirigente di quel partito sono miseramente falliti. Eppure ce ne hanno messo di impegno e determinazione per risultare credibili agli occhi di Renzi! Del resto, a due anni dal forte consenso ricevuto, i miseri risultati del lavoro di costoro alla guida della Regione sono davanti agli occhi di tutti.
Dispiace la bassa percentuale di votanti nella nostra regione, ma crediamo che anche su questo sia enorme la responsabilità degli amministratori (sia della passata gestione di centrodestra che dell’attuale targata PD) e di gran parte del ceto politico calabrese, la cui pratica fatta di clientelismo, trasversalismo, ricerca dell’interesse particolare e privato, abbia comportato corruzione dei comportamenti, degrado dell’etica pubblica, disaffezione nei confronti della politica e sfiducia.
Anche in Calabria, come ovunque in Italia, proponiamo a tutti gli uomini e le donne di sinistra, ai comitati per il NO, alle associazioni, ai sindacati, alle liste unitarie presenti sul territorio e ai partiti della sinistra, di dar vita – in alternativa al PD ed agli altri poli politici – ad un soggetto unitario della sinistra antiliberista che operi per il cambiamento e la trasformazione del Paese e della regione.
Pino Scarpelli – segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista
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