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La grande piazza di Porto Bolaro Shopping Center potenzia l’offerta con un nuovo locale che combina in maniera originale ristorazione, vendita di prodotti alimentari tipici e servizio. Si chiama “Gooosta – hamburger, aragosta e…”, un progetto nato dalla collaborazione tra la Famiglia Falduto (proprietaria con altri Investitori del Centro), Coldiretti e una rosa di produttori ed etichette locali.
Su una gla (superficie lorda affittabile) complessiva di 190 mq, Gooosta propone servizio al tavolo, con menù declinati in funzione delle diverse ore della giornata, e un’area a scaffali nella quale i clienti possono non solo trovare gli stessi prodotti utilizzati nei piatti che hanno appena gustato, ma scegliere gli ingredienti da far cucinare al momento.
Si spazia dalla pasta alle conserve, dalle marmellate ai legumi secchi, dall’olio ai biscotti e alla frutta fresca, a seconda delle disponibilità di giornata e sempre nel rispetto della tipicità. E’ ricca anche la gamma di prodotti vinicoli, in rappresentanza delle cantine e dei vitigni della Calabria e delle regioni limitrofe, con possibilità di acquisto anche di vini e birre sfuse.
“La cucina punta soprattutto sulle ricette tradizionali calabre, ma per chi ha poco tempo o cerca uno spuntino meno impegnativo non mancano le pizze e le focacce (sfornate dal forno a legna), i fritti e i panini. Tra i piatti forti c’è il panino con l’aragosta, adattato al palato locale da un’idea che abbiamo “rubato” da un locale londinese. Insomma, si gioca sulla contaminazione tra sapori,” racconta Pino Falduto, promotore dell’iniziativa commerciale. Le fonti d’ispirazione del progetto sono diverse.
Se la selezione di eccellenze eno-gastronomiche regionali strizza l’occhio a Eataly e alla cultura slow food, l’inserimento di piatti veloci, i pacchetti promozionali e la creazione di un locale polifunzionale guardano ai modelli internazionali. “Gooosta infatti non è solo un luogo dove consumare e/o acquistare, ma anche un’occasione di scoperta, un punto di incontro e di relax,” precisa Falduto. Per approfondire la conoscenza della tradizione culinaria, si possono consultare i libri allineati sugli scaffali; ma si può anche scegliere un romanzo o un poliziesco, magari tra i volumi portati dai clienti proprio con l’intenzione di creare momenti di lettura quando il locale si trasforma in sala da tè.
“Porto Bolaro è un centro vivace, performante, ben integrato con il territorio e la comunità,” aggiunge Alberto Federico, direttore dello shopping center. Non è un caso quindi che un format scaturito da una partnership inedita, tra operatori appartenenti a categorie talmente diverse ma accomunati dalle stesse origini, abbia scelto di svilupparsi proprio nella sua food court.
Aggiunge Carmen Chieregato, amministratore delegato di Cogest Retail, la società che gestisce Porto Bolaro: “Dall’apertura nel 2009, il centro ha registrato una crescita stabile delle presenze, anche il 2013 si è chiuso con un incremento del 5,5% rispetto all’anno precedente. E’ quindi il contesto ideale nel quale sperimentare format ad alto contenuto di innovazione. Ma Porto Bolaro è molto di più, è la conferma di un potenziale ancora inespresso in Italia e nel Mezzogiorno in particolare. C’è spazio per crescere, se si ha il coraggio di investire in qualità.”
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