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E adesso dimissionateci tutti. Questo il commento ironico del Presidente SO.G.A.S. S.p.A., Dott. Carlo Alberto Porcino sulla presa di posizione a mezzo stampa adottata da tre sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil), eccezion fatta per l’UGL, in ordine alla delicata situazione attuale che caratterizza la Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto.
Quando leggo simili affermazioni mi chiedo come mai nessuno si domandi chi e quanti lavoratori rappresentino queste sigle. Ma, soprattutto, quali interessi tutelino. Ad ogni modo, si facciano pure avanti – risponde provocatoriamente Porcino – e si accomodino a gestire la Sogas, magari in associazione con gli stessi esperti dotati di particolari competenze “in campo aeroportuale” e con gli stessi portatori di interessi particolari che, negli anni passati, tanto “benessere” hanno prodotto… …di sicuro (sigh!) non per le svuotate casse sociali di Sogas SpA.
Magari, si tratterà degli stessi esperti aeroportuali che, purtroppo, dopo oltre trent’anni, ancora disconoscono le corrette procedure interne e quelle sindacali. A chi giova, infatti, non ricordare i molteplici casi di insuccesso che hanno visto operare in riva allo Stretto le tante compagnie aeree fantasma, le troppe iniziative “mordi e fuggi” operate dai vari mega direttori del tempo in compagnia dei loro amici professionisti e (im)prenditori venuti dal Nord. Chi dimentica le costosissime “scatole vuote” del recente passato, motivo di distrazione di fondi come già più volte pubblicamente denunciato, e le consulenze e gli appalti d’oro che fino a qualche tempo fa la facevano da padroni in casa Sogas? Anche allora c’erano ritardi nel pagamento degli stipendi e nei conti si accumulavano debiti su debiti, ma le attuali rappresentanze sindacali, dove erano?
Per risanare l’azienda, sin dal primo giorno in cui siamo arrivati in SO.G.A.S. ci siamo opposti a quel sistema, lo abbiamo smantellato pezzo per pezzo ed è per questo che diamo fastidio.
In fondo, oggi come ieri, si tratta sempre delle stesse rappresentanze, pronte a minacciare cause e giudizi… ebbene che le facciano pure. – sostiene Porcino – D’altronde, chi mi conosce sa benissimo che il sottoscritto le azioni legali non si limita solo ad annunciarle sui giornali, ma le compie e le porta avanti davvero. Non capisco a quali “sproporzionate” sanzioni si riferiscano. Per il momento, infatti, la società di Gestione si era limitata a delle semplici contestazioni e – sottolinea Porcino – non sono stati ancora formalizzati quei provvedimenti e quelle sanzioni che, in autonomia, responsabilmente s’intenderà comunque assumere e portare avanti. È inutile mettere la mani avanti. Poi, casomai, vedremo se e quali provvedimenti saranno ritenuti sproporzionati o meno, se la loro adozione sarà giusta o sbagliata: chi sarà competente a farlo certamente si determinerà nel merito.
Finora, comunque, rimane il fatto che non è stata mossa nessuna contestazione ufficiale sul nostro operato come CdA, che non si sono mai subite censure o che tale circostanza non ha trovato accoglimento oppure ha prodotto esiti a noi sfavorevoli presso le sedi competenti.
Quanto alla crisi di liquidità che attanaglia le casse di SO.G.A.S. S.p.A., non ci siamo mai nascosti. È vero siamo indietro di quattro mensilità con gli stipendi. Paghiamo lo scotto della crisi e dei ritardi sui pagamenti che ci deve Alitalia, della sofferenza di Blu Panorama nonché tutta una altra serie di aspetti commerciali che stiamo affrontando. Questa problematica – assicura Porcino – é quotidianamente in cima alla lista delle nostre priorità e dei nostri pensieri.
E se i signori Soci di Sogas Spa non si assumeranno davvero le loro responsabilità, ponendo in essere azioni concrete e supporti di carattere economico, a breve termine, non ci potrà mai essere il superamento di questa situazione di crisi di liquidità. Se non si darà seguito ad un periodo di CIGS o si farà ricorso ad altro ammortizzatore sociale sarà tutto inutile.
In altre parole, tutti devono dimostrare di avere a cuore le sorti di SOGAS e dei suoi lavoratori, a partire dai Soci ed ovviamente dalla Provincia del Presidente Raffa che é l’unico Ente che, a dire il vero, sta provando a fare la sua parte. Ma da sola non basta.
Abbiamo prospettato ai soci una molteplicità di soluzioni: prestito obbligazionario, contratti SIEG, contributi di co-marketing… Lo andiamo ripetendo incessantemente, dal maggio 2013. Da allora, ad esempio, attendiamo ancora qualche segnale concreto da parte della Regione, nonostante gli impegni presi in ripetute assemblee nonché in sede di incontri svoltisi anche alla presenza delle stesse organizzazioni sindacali.
Quanto a quest’ultime, a nostro modesto parere, anziché alzare un muro contro muro ed interrompere i rapporti con l’azienda, anziché incentivare lo scontro ed acutizzare il clima di tensione tra i lavoratori, che da par loro sono giustamente già abbastanza esasperati, i sindacati si riapproprino del proprio vero ruolo naturale nonché dei veri temi che possono e devono essere al centro del confronto sindacale in azienda che dovrebbe incentrarsi su altri argomenti, ad esempio, su come superare lo stato di crisi sul pagamento degli stipendi, su come adottare le migliori procedure su Cigs e mobilità, su come mettere in piedi un percorso di riqualificazione del personale oggi altrimenti risultante improduttivo, su come garantire la piena tutela occupazionale a fronte dell’inevitabile processo di esternalizzazione dei servizi di handling, e altresì essere tale confronto utile a chiedere e conoscere quali nuove politiche siano in atto per l’attrazione di nuovi vettori e per garantire l’espansione delle aree commerciali del Terminal e quanto altro.
Sono questi alcuni degli itinerari ancora possibili per evitare il peggio. Su questo vorremmo confrontarci, sui diritti di TUTTI i lavoratori dell’azienda, sull’interesse e sulla tutela collettiva di ogni lavoratore e non sull’ostentato ed ostinato “diritto all’impunità” dei soliti noti… Se solo lo capissero.
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