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“Ci auguriamo che alla fine dei due anni di verifica della fattibilità, come ha stabilito ieri sera il Consiglio dei ministri, il Ponte sullo Stretto si faccia. Se proprio non si può fare il Ponte per motivi tecnici, studiamo un Tunnel sottomarino come nella Manica. Di questo collegamento ne hanno bisogno il Mezzogiorno, l’Italia e l’Europa”.
Lo afferma Domenico Naccari, Delegato ai rapporti con le comunità regionali del Sindaco di Roma Gianni Alemanno. “La buona notizia – aggiunge Naccari – è che i contribuenti non pagheranno centinaia di milioni di euro di penale al consorzio che dovrebbe realizzare l’opera. Sarebbe stata una beffa clamorosa per Calabria, Sicilia e tutto il Paese: Senza Ponte, ma con larga parte dei soldi pubblici buttati in penali. Ai signori del “No” come Realacci, politici che pur di rinunciare all’opera avrebbero gioito nel regalare questi quattrini pubblici al Consorzio, noi affermiamo – dice ancora il delegato di Alemanno – la volontà di modernizzare il Sud con la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina e di altre opere strategiche per il decollo della Calabria e dell’intero Mezzogiorno.
Opere come l’autostrada Jonica Taranto-Reggio Calabria e l’Alta velocità ferroviaria Salerno-Palermo via Reggio Calabria insieme all’ammodernamento della tratta ferroviaria jonica, davvero fatiscente, e l’intero sistema viario interno che è rimasto agli anni ’30.
La Politica – prosegue Naccari – deve guardare avanti in questa direzione. Deve poter guardare oltre, ai prossimi duecento anni e non alla prossima legislatura. Per questo deve compiere tutti gli sforzi per realizzare grandi opere che saranno la leva per attarre investimenti e il motore per generare lo sviluppo. Ieri c’era la Lega di Bossi che ci rimproverava tutto in modo pregiudiziale, finanche i soldi per l’ammodernamento della Salerno Reggio Calabria, mentre il Cipe per il Nord stanziava miliardi di euro sotto il silezio di tutti.
Ora che non c’è più la Lega si può pensare a grandi progetti infrastrutturali in pieno Mediterraneo. Anche l’Europa – conclude Naccari – deve comprendere che solo investendo sul Mediterraneo è possibile la crescita dell’intero Continente”.
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