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“E’ davvero incredibile dover pagare centinaia di milioni di euro come penale per la mancata realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Calabresi e siciliani meriterebbero un risarcimento per le prese in giro, non le straricche società che incassano fior fiori di quattrini pubblici senza muovere un mattone”.
Lo afferma Domenico Naccari, delegato ai rapporti con le comunità regionali del sindaco di Roma Gianni Alemanno, commentando la bozza del ddl stabilità all’esame del governo. “Come l’ex ministro Matteoli, – aggiunge il delegato di Roma Capitale – penso anch’io sia stato un grave errore rinunciare a questa grande opera. Un’opera già cantierata – prosegue – da realizzare prevalentemente con fondi privati con una piccola percentuale pubblica, che viene comunque elargita per pagare le penali alle società individuate per fare l’infrastruttura. La rinuncia definitiva al Ponte da parte del governo conferma l’isolamento della Calabria dal resto d’Italia e d’Europa. Il ponte non si fa, di grandi infrastrutture come l’autostrada jonica e l’alta velocità neanche a parlarne, il porto di Gioia Tauro,sottoutilizzato, è divenuto il centro internazionale dei traffici illegali; la rete viaria interna è ferma agli anni ’30 mentre l’ammodernamento dell’A3 è diventato una barzelletta planetaria, come ha scritto il New York Times l’altro giorno. Non è pensabile soffermarsi, com’è pure giusto, sugli sprechi nei partiti e poi – conclude Naccari – buttare via trecento milioni di euro per un’opera che non vedremo mai”.
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