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“Nel secolo scorso era considerato un capolavoro di innovazione: adesso, poco meno di un secolo dopo, verrà demolito per vendere il ferro di risulta e guadagnare poche decine di migliaia di euro. Tutto questo è assolutamente inaccettabile”.
Domenico Rositano, presidente dell’associazione Calabresi Creativi, è assolutamente contrario alla demolizione del ponte di Sant’Eufemia, messa a bando dalle Ferrovie della Calabria qualche giorno fa: il progetto, infatti , prevede la distruzione del ponte e la messa in vendita del ferro di risulta. Il ponte, infatti, è considerato un importante reperto di archeologia industriale, sia per la bellezza dell’opera sia per quanto riguarda il valore di una costruzione architettonica che all’epoca venne considerata totalmente avveniristica.
“Negli anni ’20 – spiega Rositano – dopo la sua realizzazione, il Ponte veniva considerato un capolavoro di innovazione e di architettura: un viadotto che attraversa il Parco dell’Aspromonte, lo sbuffo del treno in uno spettacolo che dappertutto verrebbe considerata un’attrazione turistica. In Calabria, invece, prima abbiamo chiuso la tratta e poi, adesso, addirittura si vuole demolire il ponte per venderne il ferro. Ma avete mai sentito dire della città di Roma che vuole abbattere il Colosseo per vendere il materiale?”
“La nostra associazione, sin dalla sua costituzione – prosegue il presidente di Calabresi Creativi – ha da subito posto la sua attenzione sulla valorizzazione dei beni culturali attraverso il digitale e i modelli di promozione innovativa per garantire una nuova strada al turismo calabrese. Per questo, nei prossimi giorni vogliamo contattare l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e l’Accademia delle Belle Arti per promuovere un contest internazionale per la riconversione del Ponte di Sant’Eufemia: un posto così bello non merita di essere smembrato, e vogliamo lanciare un appello a architetti, designer e studiosi di tutto il mondo affinché inviino i loro progetti per il Ponte. Chiediamo a Ferrovie della Calabria di fermarsi, per un attimo, a riflettere con noi e di ascoltare le tante forze sane che stanno chiedendo loro di non demolire il Ponte: siamo convinti che insieme si troverà una strada migliore per uno dei simboli dell’eccellenza del sud Italia e dell’innovazione del secolo scorso.
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