Questo post é stato letto 24590 volte!
Nonostante i proclami pubblici e le promesse solenni il bilancio della Metromare, nei circa sei mesi di attività svolti nell’anno che si è appena concluso, è, assolutamente e senza appello, fallimentare.
Un tonfo totale che, paradossalmente, ha avuto come unico ed esclusivo beneficiario lo stesso gestore del servizio, vale a dire il Consorzio Metromare dello Stretto, formato da Ustica Lines di proprietà di tale Vittorio Morace e Bluvia del gruppo FS.
Ai danni e sulla pelle della collettività e di migliaia di pendolari dello stretto che sono costretti a pagare cifre enormi ed esorbitanti per un servizio indegno per un paese europeo in pieno terzo millennio, il Consorzio Metromare si appresta ad incassare una nuova tranche dei 24.990.000,00 (ventiquattromilioninovecentonovantamila/00) euro previsti per lo svolgimento dell’attività in questione.
Oltre al suddetto incasso milionario, quasi cinquanta miliardi di vecchie lire, di fondi statali, quindi della collettività, il Consorzio Metromare incassa annualmente ulteriori milioni di euro da parte degli utenti, pendolari in primis, che sono costretti a pagare cifre vergognose per potersi, semplicemente, recare a lavorare o studiare. I prezzi di biglietti ed abbonamenti sono letteralmente scandalosi. In tal senso è bene ricordare che il biglietto A/R tra Reggio e Messina costa ben 7 euro: da una ricerca effettuata è, secondo alcuni parametri, il prezzo più alto tra tutti gli Stati dell’Unione Europea per l’utilizzo di un trasporto, fra l’altro, ampiamente finanziato dallo Stato.
Una vergogna senza fine che si perpetra con il silenzio connivente e complice di enti ed istituzioni locali.
Contestualmente vi è una palese e macroscopica violazione del contratto di servizio previsto dalla gara d’appalto, con evidente danno erariale; infatti non è in funzione la corsa tra Messina e l’Aeroporto dello Stretto. Su questa vicenda vi è, inoltre, la palese ed inequivocabile corresponsabilità della SOGAS, la società di gestione dell’aeroporto reggino, con in testa l’Amministratore Delegato, il quale dopo decine di annunci trionfalistici, alla fine ha riconosciuto l’inagibilità ed inutilizzabilità del pontile costruito nei pressi dell’aeroporto “Tito Minniti”. Vi è, però, un particolare non trascurabile. Prima della citata dichiarazione dell’A.D. della SOGAS, la stessa società ha speso, o per meglio dire sperperato, centinaia di migliaia di euro per il suddetto pontile. Un piccolo interrogativo è, quanto meno, legittimo: che fine ha fatto tutto quel fiume di denaro della collettività?
Proprio per evidenziare alcuni di questi aspetti, abbiamo presentato, qualche tempo fa, un puntuale e preciso esposto alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Crediamo, pertanto, che la Magistratura debba fare la sua parte per accertare, senza guardare in faccia nessuno, le eventuali violazioni di legge. Nei prossimi giorni chiederemo un formale incontro al Pubblico Ministero titolare del fascicolo in questione.
Contestualmente pensiamo che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non possa continuare ad avallare silenziosamente questa vergognosa situazione. Crediamo che il Dr. Enrico Pujia, il solitamente attento Direttore Generale del Trasporto marittimo, possa intervenire con fermezza per bloccare questo vero e proprio inganno, con i contorni di frode nei confronti dello Stato, giocato sulla pelle dei cittadini calabresi e siciliani stanchi di subire le angherie e l’arroganza dei poteri forti.
IL SEGRETARIO CITTADINO DEL PdCI DI REGGIO CALABRIA
Ivan Tripodi
Questo post é stato letto 24590 volte!