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Riceviamo e pubblichiamo:
“Stadio Granillo apri il cancello di questa mia città che i tempi belli sono tornati,noi siamo nati quà”….stona l’eco dell’inno della Reggina Calcio nel recepire la notizia che il nostro Stadio, orgoglio cittadino, chiudeva il cancello ai tifosi e non di questa città, notizia dolente per il presidente Lillo Foti e il suo Team oltre che per il popolo reggino, in quanto, purtroppo, il mancato pagamento della quota annuale, da rispettare come accordi vigenti dal 2007, avrebbe reso nullo il compromesso.
Successivamente al problema, mentre la Città tremava davanti alla notizia appresa, Il Sindaco Falcomatà e la sua amministrazione si prendeva la responsabilità di prorogare di altri 3 mesi il pagamento che la società Reggina Calcio dovrà corrispondere, garantendo l’utilizzo dello Stadio.
La domanda che vorrei porre, in qualità di presidente dell’ “Associazione Dilettantistica Polisportiva Tabitha”, visti gli eventi accaduti, sconosciuti alla città, é se anche gli altri impianti sportivi presentano le stesse o altre problematiche che potrebbero inficiarne l’utilizzo.
Colgo uno degli esempi più eclatanti della città come il Parco Caserta, non per tornare sulle stesse questioni, bensì perché rappresentava un fiore all’occhiello per la città, che adesso si è trasformato in un “giallo” dove l’assassino non è ancora stato catturato.
Lo Sport non è soltanto attività fisica, misurazione delle proprie capacità, sfida o competizione, ma anche e soprattutto abbattimento di ogni barriera sociale, sessista, culturale, razziale ed economica, promuovendo una forma di aggregazione pura, pertanto curiamolo e difendiamolo”.
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