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Il latitante Antonio Perre, 26 anni, accusato di essere un affiliato della ‘ndrangheta a Milano e imputato in un procedimento sulle infiltrazioni mafiose nella zona sud-ovest dell’hinterland milanese, si é costituito, consegnandosi ieri sera ai carabinieri di Platì, in provincia di Reggio Calabria.
Il giovane, infatti, come ha spiegato il suo legale, vuole essere interrogato dal giudice per chiarire la sua posizione. Perre, difeso dall’avvocato Maria Teresa Zampogna, verrà interrogato giovedi’ mattina dal gup di Milano Donatella Banci Buonamici, poco prima dell’inizio dell’udienza preliminare per una ventina di persone, tra cui lo stesso Perre, accusate, avario titolo, di far parte della cosca della ‘ndrangheta Barbaro-Papalia, attiva tra i comuni di Buccinasco e Assago nel settore edile e del movimento terra. Antonio Perre, cugino del boss Salvatore Barbaro (gia’ condannato per associazione mafiosa) e ritenuto dagli investigatori il ‘reggente e factotum’ della cosca, era sfuggito agli arresti dell’operazione ‘Parco Sud’ nel novembre 2009, assieme Domenico Papalia (ancora latitante), figlio di Antonio, storico boss della ‘ndrangheta in Lombardia.
Antonio Perre, incensurato, é accusato di essere uno dei responsabili della società Edil Company, attiva nel settore edile e riconducibile a Salvatore Barbaro. Il legale, probabilmente, dopo l’interrogatorio chiedera’ un termine a difesa e il rinvio dell’udienza. Un’altra data del procedimento e’ fissata per il 30 settembre.
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