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John Cage è stato un compositore, teorico musicale e scrittore statunitense.
È una delle personalità più rilevanti e significative del Novecento. La sua opera è centrale nell’evoluzione della musica contemporanea.
Mercoledì 21 maggio 2014 ore 21.00, il Planetario provinciale Pythagoras di Reggio Calabria dedica una serata speciale a questo compositore ed attraverso la conferenza del dott. Angelo Adamo, astronomo presso l’Osservatorio Astronomico di Bologna, si approfondirà un aspetto che, fra tutti quelli di cui si è parlato nelle numerose celebrazioni indette un po’ ovunque nel mondo nel 2012, sembra sia stato ignorato.
Si tratta del rapporto di John Cage con l’astronomia, un rapporto che lo ha condotto a scrivere ben quattro brani, forse cinque, come avrà modo di dire il dottor Adamo ispirati alla volta stellata.
Che cos’è la scienza? Una rappresentazione della realtà o del nostro pensiero?
Le leggi naturali non conducono ad una completa determinazione di ciò che accade nello spazio e nel tempo; l’accadere è piuttosto rimesso al “gioco del caso” come afferma Heisenberg che nel 1927 formula il principio di indeterminazione.
Questo costringe lo scienziato a pensarsi come parte della realtà da esplorare e inevitabile modificatore della stessa. E quindi ciò che accomuna lo scienziato al compositore è l’analisi che entrambi conducono sul processo e sull’interpretazione della realtà stessa.
“Sentivo e speravo – diceva Cage – di poter condurre altre persone alla consapevolezza che i suoni dell’ambiente in cui vivono rappresentano una musica molto più interessante rispetto a quella che potrebbero e ascoltare a un concerto”.
Cage ha rivoluzionato il concetto di ascolto musicale, ha rovesciato le cose, ha cambiato, è il caso di dirlo, radicalmente l’atteggiamento nei confronti del sonoro, invitando ad ascoltare il mondo: io decido che ciò che ascolto è musica…
Ciò implica di conseguenza un’altra definizione di musica.
Cage voleva semplicemente dimostrare “che fare qualcosa che non sia musica è musica”.
Una rivoluzione estetica, quella cageana, che è andata oltre, e che ha messo in discussione gli stessi fondamenti della percezione nel porre la musica anche in intimo contatto con tutte le arti, senza che ciò venisse motivato da alcun genere di idealismo.
Il dott. Adamo nella sua conferenza racconterà la genesi di questo percorso di Cage a partire dai cataloghi stellari di cui Cage si è servito e che costituiscono di sicuro un turning point nella produzione dell’autore come anche nella storia della musica del ‘900.
Se confrontate, poi, con quanto detto da altri artisti, esse sembrano offrire finalmente la possibilità di parlare, in modo, probabilmente, diverso da quanto viene fatto di solito, dei rapporti tra astronomia, musica, pittura e, più in generale, tra scienza e arte.
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