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Il Comitato Piazza S. Agostino di Reggio Calabria, da anni attivo, dapprima per la riqualificazione ed oggi per la manutenzione e valorizzazione della stessa Piazza, denuncia ancora una volta che ormai da diversi mesi ogni sera Piazza S. Agostino –in pieno di centro di Reggio Calabria – resta completamente al buio.
Sono quasi tutti rotti, infatti, i lampioni dell’illuminazione pubblica e nelle ore serali diventa assai disagevole per abitanti e frequentatori, sostare o anche solo attraversare lo spazio in questione.
Anche perché l’oscurità, che d’inverno arriva presto, richiama nella Piazza anche soggetti in difficoltà, ubriachi o semplicemente disturbati, che danno luogo anche a risse, o – fuori controllo – arrivano a sfogare i propri bisogni in pubblico.
In questo periodo simili episodi stanno accadendo perfino nel tardo pomeriggio e in prima serata, allorché nella Piazza (ristrutturata proprio per questo) ancora giocano bambine e bambini, o sostano gruppi di giovani, abitanti o fedeli della parrocchia omonima; cui tocca di assistere ed essere offesi dagli “spettacoli” citati. La presenza di persone alticce o brille comporta anche la rottura ogni notte di diverse bottiglie, i cui frammenti di vetro – per ore – costituiscono pericolo per chiunque passi; finchè al mattino – e non sempre – gli addetti all’igiene pubblica e alla nettezza urbana li rimuovono.
Il paradosso è che tutto ciò avviene in un luogo che il compianto sindaco Italo Falcomatà, insieme agli abitanti del quartiere – che hanno dato vita a questo Comitato – ha fermamente voluto riqualificare, perché tornasse ad assumere quella funzione di aggregazione e socialità che storicamente aveva esercitato verso la comunità rionale, cittadina ed anche immigrata. Questo succede inoltre mentre salgono alle stelle i costi dei tributi locali, per servizi inesistenti e per pagare i debiti di uno sfascio del bilancio comunale, i cui responsabili restano impuniti!
Il comitato Piazza S. Agostino, insieme alla presente denuncia chiede un incontro alle autorità competenti (Commissari Straordinari, Questura, Polizia Municipale) per sollecitare strumenti di blocco di una situazione di rischio e disagio sociale non più perpetuabile.
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