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Il delegato Cocer Carabinieri, Sebastiano Calabrò interviene a nome personale, nella triste vicenda che ha colpito l’Arma dei carabinieri di Calabria, con il suicidio di un Appuntato a Petilia Policastro, in provincia di Crotone.
Il militare, di 48 anni, sposato con figli ha sbattuto con la propria vettura contro una casa cantoniera sulla strada che conduce a Rocca Bernarda, forse perché già confuso. Quindi è sceso e si è sparato. L’uomo non ha lasciato messaggi per spiegare il suo gesto. Una delle ipotesi al vaglio degli investigatori è che il militare soffrisse da poco tempo di una crisi depressiva.
<<Non volendo colpevolizzare alcuno – dichiara Sebastiano Calabrò – chiedo a tutta la scala gerarchica, di stare vicino ai carabinieri, che prestano servizio in questi difficili e particolari territori>>. L’episodio rappresenta il secondo suicidio che avviene tra le fila dei Carabinieri, a distanza di poco tempo dal primo caso, e con l’utilizzo dell’arma d’ordinanza. Il delegato Cocer Carabinieri vuole tenere alta l’attenzione su un problema che <<rischia di diventare non sporadico. Bisogna che tutte le forze in campo prestino attenzione a queste vicende per evitare di ritrovarsi nuovamente a dover commentare quello che non è e non deve diventare un fenomeno di massa>>.
Chiaro il segnale di Sebastiano Calabrò che non intende minimizzare l’accaduto, ma vuole soltanto smuovere le conoscenze generali evitando, al contempo, di <<tacere sul suicidio di due colleghi che ancora molto potevano dare all’arma dei Carabinieri che giornalmente opera sul territorio al servizio dei cittadini e per il bene della collettività>>.
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