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Il Corpo Forestale dello Stato continua il proprio impegno in difesa degli animali e della salute pubblica in provincia di Reggio Calabria. Agenti del NIRDA (Nucleo Investigativo Reati a Danno degli Animali) del Comando Provinciale di Reggio Calabria, coadiuvati da personale del Comando Stazione di Sant’Eufemia d’Aspromonte, hanno deferito alla competente Autorità Giudiziaria a piede libero una donna, C.M.C. di anni 60, per i reati di, violazione di domicilio e danneggiamento. Fin qui niente di nuovo nella grande casistica dei reati in danno agli animali ed al patrimonio, ma questa volta gli agenti si sono imbattuti in una vicenda davvero paradossale.
I forestali, unitamente ai Dirigenti Veterinari dell’ASP di Reggio Calabria, su segnalazione della proprietaria dell’immobile, si sono recati in località Archi ed hanno riscontrato che un antica villa era stata occupata abusivamente e trasformata in un ricovero di cani e gatti senza alcuna autorizzazione. Ma è all’interno della villa che emerge il quadro più desolante, probabile espressione di disagio sociale. Tredici cani ed un imprecisabile numero di gatti scorrazzavano all’interno della villa, ridotta ad un letamaio e dalla quale gli odori nauseabondi avevano messo in allarme anche i cittadini residenti in zona. Gli animali, alcuni dei quali in precarie condizioni di salute o rinvenuti cadavere, erano detenuti in contrasto alle vigenti normative statali e regionali, in materia di benessere animale, privi di microchip e i qualsiasi altra certificazione sanitaria. La C.M.C., presente sul luogo, non ha potuto esibire alcun contratto di affitto o altra documentazione che giustificasse tale occupazione dell’edificio e pertanto è stata denunciata anche per violazione di domicilio e danneggiamento. Tutti gli animali sono stati sequestrati e accolti in ricoveri autorizzati, nel contempo, sono state avviate le procedure di sgombero della villa.
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