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Il popolo grecanico è stato cancellato dal governo Monti: questa è l’amara valutazione del segretario del Partito Socialista Italiano,Totò Perpiglia.
Apprendiamo con stupore e sorpresa, nonostante l’assordante silenzio che circonda l’evento, della mannaia montiana, che ha reciso definitivamente, senza riflettere, le radici della specificità linguistica grecanica insieme con quelle occitana e arbrsech. In un attimo, il Governo Monti, ha cancellato la storia secolare di una comunità sancita dalla Legge 15 Dicembre 1999, n. 482 “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”. La finalità era quella di valorizzare e promuovere la lingua e la cultura delle minoranze etniche locali, rendendo effettivo l’utilizzo della lingua greco-calabra presso Enti ed Uffici ricadenti nell’area ammessa a tutela.
Il 18 aprile 2001, con delibera n. 7 il Consiglio Provinciale ha istituito l’isola Linguistica del grecanico. Questo riconoscimento, avvento sulla base delle opportunità offerte dalla legge 482 voleva tutelare e valorizzare una ricchezza culturale che è segno di orgogliosa identità del popolo grecanico. La Calabria, tuttavia, ancora una volta, ha subito una forte penalizzazione con la cancellazione di una legge, che aveva trovato consenso istituzionale: dalla regione, dalle province, dai comuni.
Caso anomalo, la nuova legge riconosce solo a tedeschi trentini e francesi valdostani il diritto di cittadinanza , forse in sintonia con lo spread che ci angoscia quotidianamente , ma taglia definitivamente le radici della civiltà occidentale, che per dirla con Hegel, nasce ad oriente e tramonta ad occidente. Il Partito socialista Italiano, invita tutte le istituzioni, le associazioni, i sindaci di tutta l’area grecanica a mobilitarsi per impedire il danno occupazionale causato da codesta drastica legge e la cancellazione dei valori vitali sui quali si regge una comunità.
Il Segretario di zona
(Antonio Perpiglia)
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