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ACCOLTA l’opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento penale presso il Tribunale di Reggio Calabria, concernente l’alto indice di pericolosità della SS 106 nel tratto di attraversamento la frazione Lazzaro del Comune di Motta San Giovanni (RC).
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria a scioglimento della riserva assunta all’udienza camerale del 21 novembre 2012 con provvedimento 2698/12 R.G. G.I.P notificato al responsabile del comitato spontaneo “Torrente Oliveto”, ha ACCOLTO l’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dal P.M. lo scorso 14 aprile relativa al procedimento a carico del Sindaco del Comune di Motta San Giovanni L.P. e del responsabile dell’Ufficio Tecnico P.G., sottoposti ad indagini per omissione di atti d’ufficio riguardanti la pericolosità del tratto di Ss 106 che attraversa la frazione di Lazzaro.
In particolare il GIP prendeva atto delle lamentele dell’opponente comitato “Torrente Oliveto” circa l’incompletezza degli accertamenti eseguiti, evidenziandosi come l’arteria stradale mantiene un gravissimo indice di pericolosità, attesa la persistente inerzia degli Enti preposti, che veniva dedotta richiamando, ad esempio, altro sinistro verificatosi il 2 luglio 2011 allorquando un automobilista ha perso il controllo del mezzo ed ha travolto tutto ciò che gli è capitato a tiro arrecando danni ad alcuni edifici, e veicoli posteggiati su proprietà privata.
Il GIP rileva, al di là delle segnalazioni del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”, atti del Provveditorato Interregionale per le OO.PP. del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Direzione Generale per le Infrastrutture stradali dello stesso dicastero che appaiono rappresentare una condizione di permanenza delle criticità già oggetto di accertamento.
Atteso che occorre verificare se, rispetto alle criticità segnalate già nella consulenza disposta dal Pubblico Ministero e, in seguito, negli ulteriori documenti acquisiti al fascicolo procedimentale, gli enti interessati e (conseguentemente gli indagati) abbiano adottato i provvedimenti cui erano tenuti, che solo in tal modo, peraltro, la fattispecie oggetto di iscrizione può essere compiutamente verificata nella sua fondatezza.
Pertanto occorre indicare al Pubblico Ministero la necessità di acquisire presso gli Enti interessati tutta la documentazione di interesse in relazione alle vicende oggetto d’iscrizione e svolgere le eventualmente necessarie conseguenti ulteriori attività di indagine.
Entrambi gli indagati erano difesi dall’ avv. Fatima Mallamaci, moglie del Sindaco Laganà Paolo.
Gli accertamenti richiesti dovrebbero essere in fase conclusiva.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC Onlus
Responsabile e coordinatore del territorio nazionale
Area di interesse tutela dell’ambiente e del patrimonio paesaggistico
e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”
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