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Oltre 600 ragazzi toscani a lavoro nelle terre confiscate alla Mafia a Corleone e a Pentedattilo. La nuova edizione del progetto “LiberArci dalle Spine”, campi di lavoro e di studio nei terreni confiscate alla mafia, quest’anno toccherà anche il territorio di Melito Porto Salvo ed in particolare Pentedattilo. Infatti, dal 20 giugno al 23 ottobre, saranno 600 i ragazzi toscani, il 33 % dei quali fiorentini, che si cimenteranno in un’esperienza di lavoro nei campi confiscati alla mafia. I ragazzi, di età compresa dai 17 ai 22 anni, saranno impegnati in campi di lavoro e di studio a Corleone (Sicilia) e a Melito di Porto Salvo (Calabria). La Toscana, hanno spiegato gli organizzatori, è la regione dalla quale proviene il maggior numero di ragazzi .”Ormai è una tradizione – ha detto Vincenzo Striano, presidente di Arci Toscana, presentando l’iniziativa: come ogni anno, dalla Toscana partono centinaia di ragazzi, che vanno in terre confiscate alla malavita, in Sicilia soprattutto ma anche in Calabria. Fanno settimane di lavoro molto duro e incontrano “testimonial” straordinari nella lotta alla mafia. Non mancano poi anche momenti di festa”. L’essenza del loro viaggio è colto dalle parole di Daniela Cappelli, della Cgil Toscana:”Nella lotta alla mafia c’è certo bisogno di magistratura e forze dell’ordine, ma anche di antimafia sociale e civile. I giovani riporteranno nella società toscana un grande messaggio di impegno e cultura della legalità”. Il progetto nasce dall’idea e dall’impegno di Arci Toscana, Cgil e Spi Toscana, Libera, Unicoop Tirreno e Lega Coop Toscana.
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