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La terza giornata inizia come di consueto con i seminari di Lara Fremder e Guido Chiesa. Poco prima dall’inizio delle proiezioni, molto interessante e partecipato è stato l’incontro con gli autori provenienti da tutto il mondo, presso la scalinata Santa Barbara. Uno sguardo sui cortometraggi raccontato dai protagonisti come è abitudine di un festival che punta tutto sulla qualità dei filmati in gara.
Micole Russo, produttrice di Le traiettorie invisibili (Svizzera-Italia), realizzato dalla Turbulence Films con la regia di Luc Walpoth, racconta com’è nato questo cortometraggio: “È una coproduzione tra Italia e Svizzera – spiega – per questo ha un’atmosfera molto europea. Si avvale, inoltre, della partecipazione di un attore come Orso Mariaguerrini.
In genere – spiega – i giovani registi sono un po’ terrorizzati dai grandi nomi ma a volte basta avere il coraggio di chiedere. In questo caso il regista voleva proprio lui, lo ha cercato, contattato e gli ha inviato la sceneggiatura. Orso Mariaguerrini ha accettato volentieri di partecipare”. Subito dopo, l’incontro con Katheryne Kucher, regista di Isolda, film che poi in serata sarebbe stato premiato come vincitore in ex-aequo della sezione Corto Donna.
“Volevo far incontrare una donna con la sua stessa infanzia e raccontare fondamentalmente la solitudine di questa persona. La produzione – spiega la Kucher – è stata un lavoro di gruppo con tanti colleghi dell’università che ho frequentato”.
Per la regista ucraina, il progetto ora di un film: “Forse sarà meno spendibile nel mercato internazionale ma ho deciso di girarlo in lingua ucraina”. Presente al borgo di Pentedattilo anche Kirk Hendry, che in serata sarà proclamato vincitore della sezione Animazione con il suo cortometraggio Junk: “Ho già fatto altri due corti di animazione – spiega – di cui uno fatto con delle vere e proprie ombre cinesi.
Il cortometraggio che ho portato al festival è una metafora della necessità di perseguire i propri sogni fino alle estreme conseguenze. Il protagonista finisce in una discarica, ho voluto così raccontare l’ossessione per il cibo spazzatura che è la metafora di una condizione di difficoltà”.
Emanuele Milasi, direttore artistico del Pentedattilo Film Festival, è felice della novità della sezione Animazione, prima di ora mai in concorso al festival: “È bello – spiega – vedere come si incrociano diverse tecniche di realizzazione, dalla computer-graphic all’animazione vera e propria di disegni”. “Preferisco di gran lunga questa tecnica – interviene Kirk – perché le cose fatte al computer mantengono sempre un qualcosa di artificiale”.
Giunta dalla Cina, dopo ventiquattro ore di viaggio, presenta Twenty dollars la regista Lam See Chit: “Ho scelto una tematica difficile, parlare di droga, prostituzione e dell’innocenza di una ragazza venduta al prezzo di 20$. Il linguaggio usato è ricco di slang perché ho voluto mettere in risalto non tanto l’umano quanto il luogo dove si svolge la storia. In questo caso il posto prende il sopravvento rispetto ai personaggi, come se fosse più importante.
Ho raccontato una storia vera che è successo a me – spiega la regista – anche se poi la vicenda originale prende una strada di fantasia. Nel passaggio tra realtà e fiction ho cercato di capire cosa era veramente successo”. Spazio anche per Maurizio Polimeni, di Reggio. Da una sua idea è nato il cortometraggio Biondina, della regista Laura Bispuri: “Il soggetto è stato poi elaborato in Toscana nella fase di scrittura della sceneggiatura – spiega – e il corto finale poi girato in Puglia. Sono contento – conclude – di partecipare a questo festival che è una manifestazione di qualità che ci fa onore”.
Scambio di maglie tra il Pentedattilo Film Festival e Shortini, il festival di Agusta gemellato: “Ci accomunala la voglia di valorizzare il cinema e i nostri luoghi – spiegano il direttore artistico di Shortini Film Festival, Stefano Cacciaguerra e il direttore organizzativo, Sebastiano Alicata – facciamo un grande applauso agli organizzatori della Ram Film per l’alta qualità del festival di Pentedattilo. È importante anche che la gente si renda conto del grande lavoro organizzativo che c’è dietro eventi come questo”.
Ram Film che, oltre a organizzare il festival di Pentedattilo produce lavori di successo, finalisti in grandi festival europei e, tra le altre cose, è da poco reduce del grande successo ottenuto al Los Angeles Movie Awards dove ha vinto la menzione d’Onore con il cortometraggio L’umanità scalza, diretto da Americo Melchionda.
Dopo la proiezione dei cortometraggi nelle varie casette, in serata, la premiazione presso la chiesa di SS. Pietro e Paolo, gremita di gente. Maria Milasi, coordinatrice artistica, Americo Melchionda, direttore organizzativo ed Emanuele Milasi, direttore artistico, hanno concluso la VI edizione del Pentedattilo Film Festival come era cominciata: assieme ai protagonisti.
Ed è stato bello che molti dei premiati fossero presenti a Pentedattilo a ritirare i premi, un segno che il festival è cresciuto ancora e attira sempre più gente. E l’assessore provinciale Eduardo Lamberti Castronuovo, nel celebrare un’edizione caratterizzata proprio da questa grande partecipazione di pubblico, ha garantito per il futuro pieno sostegno al festival: “La Calabria ha bisogno di questo tipo di manifestazioni che riescono a coniugare cultura e qualità alla valorizzazione dei nostri luoghi”. Un plauso è andato anche all’Associazione Pro Pentedattilo, in prima linea per la rinascita di Pentedattilo.
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