Questo post é stato letto 31000 volte!
È cominciata la grande maratona del VI Pentedattilo Film Festival. Nel pomeriggio di venerdì l’avvio dei seminari con il regista Guido Chiesa e la sceneggiatrice Lara Fremder.
Subito dopo sono iniziate le proiezioni delle sezioni in concorso “Corto Donna” , “Corto Giovani” e “Animazione” che hanno dato vita alle caratteristiche casette del borgo. In serata, con grande puntualità sul programma, le note del sax di Carmelo Coglitore e del contrabbasso di Giampiero Todaro hanno fatto da prologo all’avvio delle proiezioni della sezione “Territorio in movimento”, nella chiesa di SS. Pietro e Paolo.
Sin dalla prima giornata si è registrato un ottimo afflusso di pubblico, con il piccolo borgo che lentamente si è riempito. La macchina elettrica, che da quest’anno fa da spola fino al centro di Pentedattilo, ha macinato tantissimi viaggi. Da registrare anche la presenza di numerosi filmakers stranieri, tra i quali l’atteso vincitore della sezione “Territorio in movimento” dell’anno scorso. Direttamente dall’Inghilterra è infatti arrivato Chris Roche, autore del cortometraggio Transit che si è aggiudicato l’ambìto primo premio della V edizione.
Il suo cortometraggio presenta una trama ricca di stati emozionali in cui il protagonista, braccato dentro una toilette pubblica, riesce a scrivere nello specchio del bagno un accorato messaggio d’aiuto: “Dite a mia moglie che mi stanno portando via”, completandolo con un numero telefonico. Sarà un bambino a leggerlo e ad assumersi il carico emotivo di effettuare la telefonata.
“Il titolo Transit non è basato solo sul trasferimento di informazioni, ma è rivelatore di più piani di trasferimento – spiega il regista – perché parla di un primo livello di crescita interiore, di un altro che espone la perdita dell’innocenza da parte del bambino, infine c’è un trasferimento di sapienza”. La storia, tra l’altro, è ambientata all’interno di un aeroporto e accenna anche all’esperienza della migrazione. Di conseguenza il regista ha saputo creare una sorta di ambientazione sia emotiva che tangibile del concetto di transito. “Poche volte nella vita succede di poter trasmettere in maniera così intensa il viaggio personale di una persona all’altra – conclude Roche – e l’idea di poterlo raccontare attraverso un cortometraggio doveva passare necessariamente da immagini reali e metaforiche del passaggio”.
Tra gli autori arrivati a Pentedattilo, anche la regista Kateryna Kucher. Emotivamente coinvolta dalla magica atmosfera del borgo, la Kucher racconta con il suo cortometraggio Isolda una storia traboccante di sensazioni: “Il corto è volutamente girato attorno agli stati d’animo anche se nasce come un racconto classico – spiega la regista – perché si sviluppa con la narrazione della vita di una donna che conduce una vita semplice e sicura.
L’incontro con una ragazza, però, la cambia fino a farle capire che le forti suggestioni che la stessa le procura sono così identiche alle sue da farle lentamente percepire che la giovane non è altro che lei stessa”.
La Kucher ha mostrato di apprezzare il connubio territorio-cultura: “Il fatto di conciliare un borgo di così grande interesse paesaggistico al cinema di qualità – afferma – rende questo Festival davvero unico al mondo”.
Appuntamento, ora, per la seconda giornata del festival. Attesi gli incontri con i registi selezionati e le proiezioni che dureranno fino a notte fonda grazie alla sezione fuori concorso “Corto Notte”.
In serata sarà presentata la giuria della sezione “Territorio in Movimento” composta dalla Fremder, da Chiesa e da Daniele Ciprì. Da rilevare, anche, le mostre fotografiche “Storie di vita” di Enzo Penna e “Sulle orme dei pastori” di Gianluca del Gaiso e Roberto Canzoneri.
Questo post é stato letto 31000 volte!